Elia sentì un fruscio leggero leggero provenire da una distanza ravvicinata. Vide nella nebbia della sera un Tescamonte: una creatura oscura con un occhio solo tutto nero con una specie di velo strappato sulla testa.
Il Tescamonte si avvicinò sempre di più ad Elia con la bocca spalancata cercò di risucchiare il suo sangue. Elia, impaurito, avanzò perché era anche curioso di capire che cosa fosse. Non ce la fece, però, perché era troppo impaurito e si stava per paralizzare del tutto.
Dopo avvertì una stanchezza tremenda. Non riusciva più a capire se era un sogno o no. In ogni caso decise di scappare. Si diede uno schiaffo per svegliarsi.
Ma no, invano.
Allora ci ripensò: “Credo sia tutto vero”.
Ad un certo punto, mentre correva, guardò indietro per vedere se la creatura oscura fosse ancora lì. Ma non la vide più pensò “GRAZIE AL CIELO”.
Si sentì soddisfatto.
Vittoria M.
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