Il giorno lunedì 21 ottobre, durante le ore di lettere, abbiamo discusso in classe sui concetti di Legalità e Giustizia per inaugurare il nostro progetto annuale, incentrato proprio su queste tematiche. A prima vista queste due parole potrebbero sembrare perfetti sinonimi, ma approfondendo l’argomento e confrontandoci abbiamo scoperto che non sempre è così… Ma andiamo per ordine, provando a chiarire il significato specifico di ognuno dei due termini: sul dizionario si legge che la “legalità” è la “conformità alle prescrizioni di legge”, infatti dentro la parola si intravede il termine latino “LEX”, che significa legge.
La parola “giustizia”, invece, ha in sé il termine latino “IUS”, che significa diritto. E nel dizionario c’è scritto che è “la virtù rappresentata dalla volontà di riconoscere e rispettare il diritto di ognuno, mediante l’attribuzione di quanto gli è dovuto secondo la ragione e la legge”. Non solo secondo la legge, ma anche secondo la ragione …
In effetti, parlando fra noi, abbiamo messo a fuoco che il concetto di giustizia fa riferimento anche a qualcosa di più intimo e personale, rispetto al concetto di legalità.
La giustizia potrebbe essere considerata anche come un sentire, qualcosa che ha a che vedere con le proprie convinzioni … qualcosa che nasce dentro ognuno di noi. Infatti capita che si sia spinti ad agire in un modo piuttosto che in un altro semplicemente perché lo si ritiene profondamente giusto, al di là del fatto che ciò che intendiamo compiere sia raccomandato o no dalla legge.
Così inteso, il senso di giustizia è una molla profonda dell’agire delle persone, ed ha molto a che vedere con la propria formazione, con la propria sensibilità e con la propria maturità.
Quando le leggi garantiscono e tutelano i principi di base che corrispondono ad una giustizia morale matura e condivisa … quando legalità e giustizia si sovrappongono e rinforzano … si è in uno Stato democratico e sano!
Ma non sempre, nel corso della storia, questa sovrapposizione si è realizzata … abbiamo parlato a lungo di questo, ed abbiamo scovato esempi storici di questo tipo: pensiamo alle SS che eseguivano gli ordini di Hitler nel pieno rispetto delle leggi da lui dettate. Agivano nella legalità, ma fuori dalla giustizia … mentre altre avranno provato a seguire il loro senso di giustizia, e si saranno opposte, a loro rischio e pericolo. Abbiamo riflettuto su coloro che sono stati definiti i “Giusti fra le nazioni”, “i non ebrei che hanno agito in modo eroico a rischio della propria vita e senza interesse personale per salvare anche un solo ebreo dal genocidio nazista della Shoah”. Sono stati appunto definiti Giusti, e la loro opera è percepita importantissima e degna di onore da tutti coloro che sentono la differenza fra il bene e il male.
Abbiamo pensato che anche nelle fiabe ci sono esempi di questo tipo: chi non conosce Robin Hood, paladino della giustizia, difensore dei poveri, e anche famosissimo fuori-legge?
Durante la nostra discussione abbiamo riflettuto anche sul fatto che al giorno d’oggi, per mezzo di mass media efficacissimi, tanti fatti gravi (basti pensare alle condizioni di tanti immigrati, all’utilizzo di sostanze e di alcol da parte dei giovani…) sono costantemente sotto i nostro occhi e rischiano di abituarci … come se la nostra coscienza, che dovrebbe scandalizzarsi o sentirsi colpita davanti a certe cose, rischiasse di naufragare nell’assuefazione.
Ci siamo detti, dunque, che è importantissimo rimanere vigili e presenti a noi stessi, per essere in grado di ragionare con la nostra testa, per mantenere vivo il nostro senso di giustizia, per non farci trasportare dalle decisioni ingiuste altrui e saper dire di no a ciò che ci sembra sbagliato.
Aurora F., Carolina M., Chiara T., Eleonora S., Ilenia B.
SHARE THIS: