C’era una volta 300 mila anni fa un drago che si chiamavo Toto. Questo drago era amico delle Api delle Alpi. Visto che erano amici le api gli davano un monte di miele.
Dopo un po’ il drago si annoiò di chiamarsi Toto e decise di chiamarsi Drago Di Miele.
Aveva già capito il trucco di come si fa il miele.
Un giorno arrivò la regina delle api delle Alpi e gli chiese:
“Le mie care suddite ti hanno svelato il trucco di come si fa il miele? Lo stai usando?”
Ed egli rispose:
“Mia cara regina! Sì, me l’hanno svelato e mi hanno detto che lo potevo usare”.
Ella si infuriò prima con le api e poi con il Drago e disse fra se e se:
“Ma questo drago, ma che barba, perché lo ha fatto? É solo nostro il segreto del miele!”
Il drago l’ha letto nella mente della regina e si sbrigò a dire:
“Addio, mia cara regina!” – e scappò, intento di rifugiarsi da famigliari .
Non sapeva che la regina aveva nel Palazzo delle Api Alpine un occhio magico che vedeva tutto.
Il drago camminò serenamente per la stradina, ma la regina aveva visto tutto e disse:
“Mie care suddite! Pungete il drago a più non posso! Ci ha rubato il segreto!”
E loro andarono a cercarlo per tutta la città, però del Drago Di Miele non c’era traccia. Certo che non lo trovarono – era in un’altra città, il drago! E le api se ne tornarono a casa in cattivo umore.
Nel frattempo la regina piangeva tanto per il suo occhio magico rotto. Non poteva più guardarlo, e il drago poteva camminare tranquillamente.
Nel Palazzo delle Api Alpine andava tutto storto: la regina piangeva, le api quasi quasi si strappavano il pungiglione per la rabbia. Però il giorno dopo l’occhio magico funzionò di nuovo e allora la regina delle api delle Alpi guardò per sapere dove fosse il drago. Vedette che il drago era nella città del Miele Affogatutto. Allora disse alle sue suddite:
“Andate dal drago e mettete nella città del Miele Affogatutto, nel fiume di Miele, un ostacolo alto tre metri e vedremo come se la cava!”
Arrivate nella città, le api volarono al fiume di Miele e vedettero il drago in una barchetta decorata con fiori. A questo punto si sono distratte perché erano fiori veri. Quindi presero il polline – quello che sempre interessa alle api – e si dimenticarono dell’ostacolo. Tornarono poi al Palazzo tranquille, serene e piene di polline!
La regina chiese alle api sbadate se fosse morto il drago, e costoro dissero di sì, pensando solo al polline e dimenticandosi di ogni altra cosa. Il drago a questo punto era già da famigliari.
Da quel giorno là nelle Alpi vivono sempre le api, e – non lontano – una piccola famiglia di draghi che sanno fare il miele. Se sarete così fortunati da trovare i draghi, chiedetegli un po’ di miele da parte mia – sono proprio curiosa di provarlo!
FINE
DA ALEXANDRA
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