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Il concorso “Scrittori si nasce”

11 Feb 2025

AUTORI: BIANCA E LIBERO

Quest’anno abbiamo partecipato ad un concorso letterario indetto dalla Conad, che si chiama “Scrittori si nasce”.

Il tema era Minecraft!

Abbiamo ideato la storia divisi in gruppi, poi l’abbiamo riguardata per far tornare la sintassi e infine l’abbiamo inviata.

La nostra storia veniva giudicata da altre classi partecipanti e noi, a nostra volta, abbiamo giudicato tre storie.

Questo lavoro ci ha fatto capire quanto sia complesso inventare una storia, soprattutto se siamo in tanti a scriverla!

Grazie alla partecipazione al concorso abbiamo vinto 300 buoni Conad, con cui acquisteremo prodotti per la scuola.

Di seguito la pubblichiamo e speriamo che vi piaccia!!! Tenete presente che l’incipit era stato fornito dagli organizzatori e noi dovevamo continuare la storia; nel nostro c’erano tre ragazzi che naufragavano su un’isola deserta e avevano perso i loro cellulari.

MISTERO E AMICIZIA SULL’ISOLA DESERTA
Splashhh!!! I tre amici si ritrovarono in acqua e raggiunsero l’isola a nuoto. Camminando a un tratto Chiara trovò nella sabbia una X GIGANTE con scritto “TESORO” e così i suoi amici urlarono: “E’ una trappola!” Ma Chiara non li ascoltò e cominciò a scavare: trovò un diario con le pagine tutte vuote; sulla copertina c’era scritto “Le nostre avventure”. I tre amici decisero di avventurarsi nell’isola per riempire il diario di storie aff ascinanti. Cominciarono ad esplorare l’isola che era molto strana, perchè cambiava aspetto ogni pochi metri, quasi come se fosse stata creata apposta da un umano… Intorno a sé vedevano sabbia e qualche palma, ma non c’era anima viva in giro, nemmeno un pesce o un uccellino, fatto molto sospetto…
Con coraggio decisero di entrare nella foresta di palme, che era tutta buia. I tre amici avevano tanta paura: tremavano tutti e sentivano delle voci, ma intorno a sè non vedevano nessuno, il che era molto inquietante. Ad un certo punto si resero conto che presto sarebbe arrivata la notte; decisero allora di costruirsi un rifugio. Finalmente tutta l’esperienza che avevano accumulato in anni di gioco a Minecraft poteva tornare utile!
Cominciarono a costruirsi una casetta: raccolsero delle foglie di palma per il tetto e per i letti e raccolsero rametti di legno per costruire le pareti. Minecraft era più divertente nella realtà che nel videogioco e i ragazzi si divertirono un mondo! Costruendo il rifugio si accorsero che il tetto non reggeva bene, il che era un bel problema, quindi usarono del fango per indurire le foglie e fecero lo stesso per i muri.
La costruzione li appassionava sempre più, tanto che ad un certo punto Chiara disse: “Io voglio un angolo make up!”. Marco aggiunse: “Io voglio un angolo per disegnare!”. Infine Faris disse: “Ma che ve ne fate di tutti questi angoli?? A me basta una cucina, così posso mangiare!!” Tutti risero pensando che forse Faris aveva ragione, ma erano decisi a personalizzare i loro angoli del rifugio. Chiara si mise a cercare un suo make up BIO, utilizzando fiori, piante e terra, Marco si mise a cercare bacche per colorare i suoi disegni, mentre Faris… si mise a mangiare le bacche che aveva cucinato a modo suo!
Mentre i ragazzi stavano cercando quello che gli serviva inciamparono e caddero in una buca.
Furono sorpresissimi quando videro davanti ai loro occhi un mondo quasi uguale al mondo di Minecraft, ricostruito con molta cura.
Decisero così di esplorare questo mondo sconosciuto: c’erano delle statue a tema Minecraft pixelate che rappresentavano animali, persone e vegetali di forma stranamente cubica, che ai ragazzi risultavano familiari: era una Vanilla di Minecraft, un mondo che di solito si crea con gli amici ed ha un obiettivo.
Era un mondo molto strano, non se lo immaginavano così, però…era quasi più bello, perchè era luccicante come un diamante!
Cominciando ad esplorare i ragazzi notarono molta precisione nei dettagli e questo li convinse che era stato sicuramente creato da un fan a cui piaceva molto l’ordine, così diverso dal mondo reale. Erano molto incuriositi da questa tecnica straordinaria, che consisteva nell’utilizzare materiali diversi per ogni oggetto.
Era un posto buio ma le statue erano illuminate da una candela quasi esaurita ai piedi della statua principale, che si trovava al centro del mondo, con su scritto “Nadia, esiliata per l’omicidio della signora Nerd”. I tre amici ebbero un brivido di paura, perchè capirono che questa Nadia non era proprio un angelo e che c’entrava qualcosa con l’isola…
A un certo punto sentirono dei passi… c’erano due ragazzi dietro di loro!
Al primo impatto si spaventarono. I ragazzi si presentarono: “Ciao, mi chiamo Francesco Nerd!”
“Ed io sono Fulminata! Sua sorella.”
Tutti si misero a ridere, ma lei si off ese: “Cosa avete da ridere? E’ il mio nome e basta!”
Marco, Chiara e Faris si presentarono a loro volta, spiegando come erano finiti lì. Dissero che avevano appena visto la statua di un’assassina e chiesero spiegazioni.
Francesco disse che era tutta opera sua; aveva costruito la statua come ammonimento a non uccidere nessuno. Infatti, era stata lei ad uccidere la loro madre. I ragazzi rimasero sconvolti da questa notizia…forse era per questo che Francesco e Fulminata avevano creato un mondo alternativo…un mondo in cui tutto era regolato e perfetto e nessuno poteva uccidere.
I Nerd risvegliarono i tre amici dalle loro riflessioni; dissero che erano molto contenti di avere nuovi aiutanti perchè dovevano trovare la chiave per aprire la grotta dei Nerd ad ogni costo, perchè conteneva gli strumenti per contrastare qualsiasi nemico.
“Di quale nemico state parlando?” domandò Chiara.
“Ve lo spiegheremo poi” rispose Fulminata.
Il lavoro unisce, così in poco tempo i ragazzi, collaborando, sembrava che si conoscessero da una vita!
Dopo aver provato a scavare sotto terra e a guardare tra le statue, lavorando in modo faticoso trovarono la chiave in un cespuglio e aprirono la grotta.
Entrarono e videro tantissime sculture e strumenti che sembravano appena usciti da una Crafting Table.
I ragazzi erano terrorizzati ma anche incuriositi da quei fratelli e da tutto quello che c’era nella grotta.
Dopo tanto tempo sentirono arrivare un camion.
“State immobili” bisbigliarono i due strani fratelli. “Questo è il nemico”.
I ragazzi videro che quel camion portava degli strani oggetti, li lasciava in mezzo alle palme e poi ripartiva verso la spiaggia.
“Vogliono distruggere il nostro mondo” disse Francesco.
“Ma non ci riusciranno!” disse Fulminata con convinzione.
“E noi vi aiuteremo” dissero in coro i tre amici che ormai si erano aff ezionati a quei poveri ragazzi abbandonati.
Presero velocemente tutti gli strumenti necessari per costruire l’arma d’attacco che avevano pensato e si allontanarono.
I ragazzi con un bastone disegnarono per terra i passi per dare forma al marchingegno: aveva dei pistoni davanti e dietro che servivano per spingere il camion nell’acqua, così che non avrebbe potuto finire il suo lavoro.
Mentre assemblavano la loro macchina, videro dei pezzi scomparire e gli sembrò di sentire una voce venire dall’alto. Alzarono lo sguardo e notarono una ragazza che si muoveva tra i rami di un albero con in mano dei pezzi fondamentali: una leva e un motore.
“Restituisci gli oggetti immediatamente” gridarono i ragazzi.
Lei rispose “No, io sono libera, non prendo ordini da nessuno!”.
Aggiunse che si chiamava Nadia ed era una ragazza esiliata per un omicidio non commesso. Ai ragazzi venne un flash back: si ricordarono della sua statua e capirono in un batter d’occhio che si trovavano davanti l’assassina della madre dei fratelli Nerd.
Nadia disse loro che li avrebbe lasciati in pace a una condizione: che lei potesse fare parte del loro gruppo.
C’era una ragione: lei non aveva mai avuto veri amici e voleva tornare a casa sua. Inoltre a dire il vero non era lei ad aver ucciso la signora Nerd; ma nessuno le aveva mai voluto credere.
Nadia aveva un aspetto a dir poco curioso: aveva lunghi capelli color erba e gli occhi nerissimi, indossava una specie di armatura marrone, perfettamente in tinta con la vegetazione.
I ragazzi decisero di darle una possibilità, giusto per riavere i materiali; piano piano mentre lavoravano i ragazzi presero in simpatia questa ragazza e cominciarono a mettere in dubbio che fosse un’omicida.
Nadia era decisa a indagare sul perché il loro scafo si era rotto. Mentre lo esaminava, borbottò che secondo lei era opera dello scienziato pazzo che si era aggirato nell’isola qualche anno prima.
Disse loro che lo scienziato voleva delle cavie e che dovevano trovare un posto sicuro per sfuggirgli. Dovevano sopravvivere, così che lui non avrebbe potuto creare un Minecraft pericoloso e innaturale; avrebbe distrutto l’isola pur di riuscirci.
Corsero nella caverna delle statue e videro una statua che si muoveva in modo naturale, praticamente umano… capirono che era solo un costume e che lì sotto si nascondeva lo scienziato pazzo. I ragazzi si sentivano agghiacciati: ora l’avventura stava prendendo davvero una brutta piega!
Gli parlarono con una finta calma vista la situazione, ma lui non rispondeva e li guardava in modo minaccioso. Capirono di non avere scampo, così corsero via veloci come il vento verso la spiaggia, dove si trovava il camion che avrebbero voluto neutralizzare.
Improvvisamente arrivò Nadia che li superò, sembrava un ghepardo in corsa. Salì sul camion, mise in moto e invitò i ragazzi ad entrare.
I ragazzi scapparono a bordo del camion, ma erano disperati, perchè non potevano scappare dall’isola! E una volta finita la benzina? Come sarebbero potuti sfuggire allo scienziato?
“Ragazzi, non so se sopravviveremo, ma è stata comunque una bella avventura” disse Marco.
“E’ bello sentirsi aiutati da qualcuno!” disse Francesco.
“Grazie per il vostro supporto” disse Fulminata tra le lacrime.
Per fortuna, tutta questa azione fu bloccata dalla polizia, che era arrivata su un motoscafo, avvisata dai genitori, preoccupati perchè non riuscivano a ritrovare i loro figli.
I poliziotti interrogarono tutti, compreso lo scienziato pazzo che nel frattempo era arrivato sulla spiaggia, e arrivarono alla conclusione che il vero colpevole di tutto era lo scienziato pazzo, il Sr. Gianluigi Nerd, che aveva ucciso la moglie, perchè voleva impedirgli il suo sogno: creare un mondo di Minecraft sull’isola deserta e rendere tutti, compresi i suoi figli, delle statue pixelate a forma di cubo!
Avrebbe usato una speciale pozione che immobilizzava il corpo…un incubo praticamente! Lo scienziato venne esiliato per sempre su un’altra isola deserta lì vicino.
Nadia venne scagionata e i ragazzi decisero di adottarla!
Così l’isola era salva e i ragazzi contenti vi si trasferirono con le loro famiglie e nessuno sa quante avventure vissero insieme da quel giorno.


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