Chi di voi non ha mai giocato con i Lego?
Sì, avete capito bene, parlo proprio dei mattoncini colorati famosissimi in tutto il mondo.
Che si tratti di bambini o di adulti, tutti si sono divertiti o si divertono a creare mondi fantastici incastrando in infiniti modi i mitici mattoncini.
La loro forma e la possibilità di poterli agganciare e sganciare inesauribili volte, in moltissimi modi, li hanno resi un ottimo gioco per la crescita e lo sviluppo della fantasia.
E non solo! lo sapevate per esempio che un’insegnante newyorkese, Alycia Zimmerman, ha creato un vero e proprio metodo che ha i Lego come protagonisti nella sua didattica della matematica? Tabelline, divisioni, frazioni… Tutto è più facile con i Lego!
Il loro successo è talmente grande che ogni 28 febbraio si celebra perfino il National Lego day.
La parola “Lego”, ideata nel 1934 dal falegname Ole Kirk Kristiansen, è l’abbreviazione di due parole della lingua danese, “leg godt” ossia “gioca bene”. I mattoncini inizialmente erano di legno, come li conosciamo oggi sono nati nel 1958.
Nel 1968 è stato inaugurato a Billund, in Danimarca, il primo parco a tema Lego. In seguito sono stati aperti altri parchi Legoland in tutto il mondo.
Se potete, vi consiglio di visitarne uno: le costruzioni sono tutte di mattoncini!
Io ancora non ho fatto questa bella esperienza ma spero che i miei genitori mi portino presto.
Sapete quanti elementi Lego vengono prodotti in un anno? Circa 19 miliardi. Una cifra impressionante!
Nel 2015 a Milano è stata costruita, con la collaborazione di circa 18 mila persone, una torre alta più di 35 metri utilizzando 580 mila mattoncini.
Purtroppo, il primato dell’Italia, fu battuto nel 2017 dalla città di Tel Aviv, in Israele, con una torre poco più alta e che misura quasi 36 metri di altezza.
I Lego sono diventati anche star del cinema, infatti nel 2003 venne prodotto il primo film che aveva come protagonisti i mitici Lego. Beh! Io nei Lego non ho trovato nessun difetto.
Non so voi, ma io li trovo semplicemente fantastici!
A cura di Matteo A.
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