Pochi giorni fa ho finito di leggere un libro molto istruttivo, Il bambino con il pigiama a righe.
E’ un romanzo ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale; il protagonista del romanzo è Bruno, un bambino di nove anni che vive in una signorile casa del centro di Berlino.
Siamo nel 1942 e la sua famiglia si deve trasferire in un altro paese per esigenze lavorative del padre, comandante di un campo di sterminio; lì conoscerà Schmuel un bambino ebreo e i due diventeranno presto amici, parlando attraverso il filo spinato che circonda il campo.
Un giorno però Bruno oltrepassa la rete e viene scambiato per un bambino ebreo.
Bruno e Shmuel vengono accerchiati insieme ad altri prigionieri e portati in una stanza, che non sarà però un riparo dalla pioggia come i credevano i due, ma una prigione di morte.
Il figlio del comandante del campo di concentramento e il suo piccolo amico ebreo finiscono nello stesso modo. Bruno non tornerà mai più a casa e i suoi vestiti saranno ritrovati giorni più tardi dai soldati impegnati nella sua ricerca.
Il libro ci vuole insegnare che nonostante le due religioni e vite totalmente diverse, L’AMICIZIA SUPERA TUTTO, NON HA PREGIUDIZI, PUO’ UNIRE CIO’ CHE LE BARRIERE DIVIDONO!
A cura di Gemma
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