L’11 maggio abbiamo svolto un’insolita lezione di scienze motorie.
Il professore è entrato in classe tenendo in mano un manichino di plastica, che, abbiamo intuito dopo, sarebbe servito per simulare una rianimazione. L’insegnante ci ha quindi spiegato la nostra prima lezione di pronto soccorso!
Ecco cosa un ragazzo come noi dovrebbe fare se vedesse una persona che ha bisogno d’aiuto:
1. Dovrebbe innanzitutto accertarsi se nei paraggi ci fossero le condizioni adatte per procedere con la rianimazione.
2. Con il telefono poi, ha il compito di contattare il numero di sicurezza, fornendo informazioni dettagliate sullo stato del ferito, il luogo in cui si trova e il suo numero di cellulare.
3. In seguito bisogna assicurarsi se la persona infortunata è cosciente o no, provando chiamarlo ripetute volte.
4. Nel caso non rispondesse, si può procedere con il mettere in una posizione laterale cosiddetta “di sicurezza”, che vuole un ginocchio piegato ed un braccio sottostante la nuca per evitare nel caso di rigurgito, che vada ad impedire il passaggio dell’ossigeno delle vie aeree.
5. Mentre si attendono i soccorsi, il ragazzo è tenuto ad attivare una procedura chiamata “GAS” ovvero: Guardo i movimenti del torace, ascolto il respiro e sento l’aria che fuoriesce.
6. Dopodichè mettere in atto delle compressioni con forza sullo sterno per attivare la circolazione sanguigna, farlo 30 volte seguite da due respirazioni “bocca a bocca”.
La posizione del soccorritore deve essere a lato del paziente, in ginocchio e con le braccia stese.
A cura di Giulia Torrusio
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