CYBERBULLISMO
Avrete sicuramente sentito parlare del cyberbullismo. Il termine cyberbullismo fu inventato dall’educatore canadese Bill Belsey già nel 2002, e venne poi ripreso nel 2006 da Peter K. Smith e collaboratori che proposero una definizione di cyberbullismo: il cyberbullismo è “un atto aggressivo e intenzionale, condotto da un individuo o gruppo di individui, usando varie forme di contatto elettronico, ripetuto nel corso del tempo contro una vittima che ha difficoltà a difendersi” (Smith).
Al contrario del bullismo corpo a corpo il cyaberbullismo si svolge su rete, social, chat, telefonate anonime. Questo fenomeno avviene fra i minorenni.
Il cyberbullismo puó portare anche al suicidio, da parte del ragazzo/a “cyberbullizzato” che non riesce a sopportare questa situazione.
Il cyberbullismo può essere evitato dal comportamento degli adolescenti. È necessario che i ragazzi siano i primi autori della loro tutela ed é importante che siano attenti quando sono online ma non solo, è anche molto importante che vengano supportati dai loro adulti di riferimento
Il cyberbullismo si presenta in forme diverse:
– messaggi violenti
– spedizioni di messaggi ripetuti offensivi mirati ad offendere
– sparlare male di qualcuno via e-mail, messaggi, su gruppi di social network, ecc…
– farsi passare per una persona spedendo messaggi o pubblicare testi offensivi
– ottenere la fiducia di qualcuno con l’inganno per pubblicare foto private o condividere informazioni private
– escludere una persona da un gruppo online per provocare in essa il sentimento della emarginazione
– offendere e minacciare ripetutamente per diffondere paura
– diffondere dati personali su internet
– minacciare di morte.
Ma quante sono le vittime di cyberbullismo nel nostro paese?
Una stima realistica purtroppo non esiste. Gli ultimi dati Istat risalgono al 2014 ma a detta dei professionisti del settore sono decisamente sottostimati. Per l’Istituto nazionale di statistica nel 2014 poco più del 50% degli 11-17enni ha subìto qualche episodio offensivo, non rispettoso e/o violento da parte di altri ragazzi o ragazze nei 12 mesi precedenti. Il 19,8% è vittima assidua di una delle “tipiche” azioni di bullismo, cioè le subisce più volte al mese. Per il 9,1% gli atti di prepotenza si ripetono con cadenza settimanale. Sempre secondo l’Istat le vittime assidue di soprusi, quindi le vittime dei bulli, sono il 23% degli 11-17enni nel Nord del paese. Mentre tra i ragazzi utilizzatori di cellulare e/o Internet, il 5,9% denuncia di avere subìto ripetutamente azioni vessatorie tramite sms, e-mail, chat o sui social network. Le ragazze sono più di frequente vittime di cyberbullismo (7,1% contro il 4,6% dei ragazzi).
Ma ci sono molti sistemi di sicurezza e azioni per proteggersi dal cyberbullismo, e sono :
Salvare messaggi ricevuti prendendo nota sul giorno e l’ora
Non rispondere a SMS, post molesti o offensivi nel tuo profilo sui social network
Bloccare le persone se ti infastidiscono
A seconda del social che stai utilizzando, se ricevi delle minacce cambiare nickname o indirizzo mail
Se qualcosa online ti infastidisce parlarne con un adulto
Chiedere consiglio o aiuto al telefono azzurro
Scaricarsi app per chiedere aiuto.
Per noi la rete o i social sono molto utili ma se non usati bene possono essere molto pericolosi e quindi bisogna essere attenti ed essere prevenuti.
ELENA, ELISA, EMMA E STELLA
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