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Se questo è un uomo – Recensione

4 Apr 2017

Primo Levi viene catturato dai nazisti per essere portato ad Auschwitz nel 1944. Dopo un lungo viaggio in treno Primo Levi arriva nel campo, viene spogliato e gli vengono confiscati tutti i suoi averi, tagliano I suoi capelli, e per essere riconosciuto i nazisti gli imprimono sul braccio il numero 174 517.

Da quel momento Primo perde ogni diritto e lavora fino allo stremo. Mentre trasportava delle traversine si fa male ad un piede e viene portato in Ka – Be che è l’ospedale del campo. Quando viene dimesso dal
Ka – Be viene assegnato ad un’ altra baracca nella quale conosce, Alberto, ma non divide con lui la cuccetta. Fa amicizia con Reisnyk, che sara’ nella sua cuccetta. Reisnyk è un uomo generoso con Primo, e lo aiuta spesso nel lavoro. Dopo poco Primo viene scelto, insieme ad altri, per far parte del kommando chimico, ma deve fare un test. Gli viene dato l’incarico di aiuto trasportatore: deve aiutare Jean a il cibo nella baracca. Durante il percorso ricorda dei versi della Divina Commedia e ne parla con Jean. Nell’Ottobre del 1944, visto che sono arrivati altri prigionieri, iniziano le selezioni. Primo, riesce a salvarsi. Egli supera l’esame di chimica e viene scelto per lavorare nel laboratorio. I russi si stanno avvicinando e i prigionieri sperano nella liberazione. Una notte, un prigioniero accusato di sabotaggio visto che aveva fatto esplodere un crematorio di Birkenau, venne impiccato. I russi stanno bombardano il campo. Primo si ammala ed è ricoverato in Ka – Be con ad altri prigionieri. Il campo viene evacuato, Alberto scappa, insieme agli ufficiali e le guardie delle SS. Primo sopravvive con i suoi compagni fino a quando arrivano i russi, i quali liberano prigionieri rimasti.


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