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Relazione: Fuori Fuoco

21 Feb 2017

Il titolo di questo libro è “Fuori fuoco”. Questo titolo, secondo me, è adatto a rappresentare la storia del libro. Perché questo romanzo parla di come vivono la guerra le persone che non combattono, cioè fuori fuoco.
Questo romanzo è stato scritto da Chiara Carminati, una scrittrice italiana che con questo libro ha vinto la prima edizione del premio Strega Ragazze e Ragazzi nella categoria dagli 11 ai 15 anni e molti altri premi.
Questo libro mi è stato consigliato dalla mia professoressa di italiano e secondo me questa scelta è stata azzeccata perché personalmente mi piacciono molto i romanzi di questo genere.
Il genere è storico ed ambientato nel primo conflitto mondiale. La storia parla della famiglia di Jolanda, una ragazza di 13 anni, che torna in Italia dall’Austria per colpa dell’inizio della guerra. Tornata a casa, a Martignacco, ritrova Mafalda, la sorella si Jolanda che era stata lasciata alla vicina Assunta. La famiglia con l’avanzare della guerra si sgretola: il fratello, Antonio, si unisce all’esercito. Il padre ed il fratello minore Francesco vanno a lavorare nella costruzione ferroviaria vicino a Cividale. Invece Jolanda, Mafalda e la madre Antonia rimangono a Martignacco a lavorare.
La madre un giorno viene arrestata da un poliziotto, considerata una spia per il fatto che è nata a Grado, controllata dai tedeschi. Quando la arrestano lascia un biglietto alle figlie con scritto un indirizzo dove andare nel caso in cui lei non fosse tornata.
L’indirizzo era di una vecchia di nome Adele che le aiuterà a ritrovare la loro nonna, di cui l ragazze ignoravano l’esistenza.
Prima di partire Jolanda incontra Sandro, un ragazzo che è il migliore amico di suo fratello Francesco, con il quale lavora, e di cui si innamorerà. Per rivelare il suo amore a Sandro decide di dargli un bacio di addio per farsi ricordare mentre sarà via per la sua ricerca.
Le ragazze insieme alla zia Adele partono alla ricerca della nonna Natalia, che troveranno a Grado e riporteranno con loro a Martignacco. Sulla via del ritorno si imbattono anche nelle conseguenze della battaglia di Caporetto.
Al rientro a casa troveranno con grande sorpresa la madre insieme ad un generale tedesco. Alla fine anche Antonio ritorna dalla guerra e la nonna Natalia fa ritorno nella sua città, Grado, dopo aver pagato gli studia Jolanda che vuole diventare levatrice, lavoro tramandato proprio dalla nonna.
I personaggi principali sono:
Jolanda, la protagonista, Mafalda, la sorellina, zia Adele, una vecchia di gran cuore, nonna Natalia, la nonna di cui ignoravano l’esistenza e Sandro, ragazzo di cui Jolanda si innamora ma non vuole ammetterlo.
Lo stile del libro è non troppo semplice ma nemmeno troppo complicato, è raccontato in prima persona da Jolanda, ed i periodi sono della lunghezza giusta.
Non c’è un messaggio preciso in questo libro che vuole raccontare come vivevano le donne che non partecipavano direttamente alla guerra ma che comunque soffrivano.
Questo libro i è piaciuto tantissimo, è diventato uno dei miei libri preferiti, perché è un genere che mi piace e la storia è molto avvincente. Una frase che mi ha colpito, che è anche sul retro della copertina è: “La guerra la fanno gli uomini ma la perdono le donne”. Mi è piaciuta perché secondo me è vera, alla fine sono le donne che lavorano e sono loro che soffrono per le scelte degli uomini.
Consiglio a tutti questo romanzo perché è un libro che fa riflettere su quanti danni porta la guerra e perché fa vedere il punto di vista di una ragazza della nostra età.

Veronica


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