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IL BUIO OLTRE LA SIEPE

31 Gen 2017

Un libro sul razzismo, sull’ ingiustizie esercitate in quel periodo, il tutto visto e raccontato con occhi giovani i quali sarebbero stati in grado di esercitare giustizie meglio dei così detti “grandi”.
Siamo negli Stati Uniti, nella contea di Maycomb, al confine con il Mississipi, negli anni ’30, quando il razzismo era molto diffuso.

Jean Louise Finch, soprannominata Scout, la narratrice della storia, è una ragazzina alle prese con il primo anno di scuola, è ancora incosciente di ciò che la circonda ma allo stesso tempo responsabile e sveglia. Con il passare del tempo, riuscirà a rispondere alle tante domande che si era posta da tempo, grazie anche all’aiuto del fratello maggiore, dell’età di tredici anni, Jem, un ragazzino molto curioso e coraggioso, riesce a mettersi nei guai ma ne esce sempre; ed al padre Atticus, un avvocato tosto e leale, che farà capire soprattutto a Scout ma anche a Jem, le difficoltà di quello che viene definito il mondo de

Una scena tratta dall’omonimo film del 1962. In foto l’avvocato Atticus Finch.

i “grandi”, quello che i suoi figli avevano sempre visto da fuori.
La vicenda inizia in estate, quando Scout, Jem e Dill la stanno trascorrendo insieme come ogni anno; Dill è il fidanzatino di Scout, è un ragazzino divertente e buffo. In paese c’è una famiglia vicino alla quale non si avvicina nessuno: sono i Radley, i Finch passano sempre di corsa davanti a casa Radley per tornare a casa loro, si dice che in quella casa ci sia rimasto solo un certo Boo Radley, il personaggio di cui tutti hanno paura, ritenuto una persona pericolosa, si dice che è sempre stato tenuto chiuso in casa a seguito ad un omicidio avvenuto lì dentro. È questo che stuzzica ancora di più la curiosità di Jem il quale si impone l’obiettivo di riuscire a vederlo dal vivo, in questa avventura coinvolgerà anche la sorellina e Dill, i quali saranno un po’ contrari, ma una serie di ritrovamenti, indizi ed episodi daranno il via a questa missione.
Passa qualche settimana ed Atticus riceve l’incarico di difendere Tom Robinson, un ragazzo di colore, il quale è stato accusato di avere violentato carnalmente una ragazza bianca. Nonostante l’evidente innocenza del ragazzo testimoniata dall’alibi, dalla difesa di Atticus e da delle prove, a Tom verrà imposta la pena di morte. Come andrà a finire non voglio svelarlo, espongo solo un messaggio implicito che il libro manda: nel mondo di ieri, ma anche nel mondo di oggi, il pregiudizio, cosa negativa, è alla base di tutto. Questo viene impostato dagli adulti che a loro volta lo trasmettono ai bambini, quindi, in sostanza, il libro dice che se al posto degli adulti, in certi casi, a prendere decisioni, ci fossero i bambini, sarebbe tutto più giusto e privo di pregiudizi, perché solo fatto con la giustizia.
Questo libro lo consiglierei a tutti, perché è un libro educativo e che ti fa capire mettendoti a conoscenza delle situazioni, degli episodi, delle ingiustizie esercitate, del mondo di ieri e di quello di oggi; è un libro che ti appassiona fin da subito, una volta iniziato vuoi sempre sapere cosa succede dopo e così via; ti fa capire attraverso una lettura piacevole il periodo storico trattato ed i vari effetti che esercitava. Con insegnamenti e spiegazioni dettagliate di quella che è la vita con i suoi aspetti positivi e negativi; è una lettura piacevole e scorrevole, che segue una fabula lineare dove ti ritrovi perché è raccontato da ragazzi della tua età. Il personaggio in cui mi sono identificata maggiormente è Scout, perché è come me: una ragazzina sveglia, curiosa e responsabile. C’è una frase che mi ha colpita di più: “Non è una buona ragione non cercare di vincere solo perché si è battuti in partenza.” È una frase che vale per tutto quello che facciamo e viviamo, e che ti trasmette implicitamente il messaggio di non arrenderti, perché la vita è così: o combatti o hai perso fin da subito

 

 

 

Emma Allegra Bonini

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