Il 19 Gennaio io e la mia classe con le nostre maestre siamo andati al Museo Archeologico a visitare la sezione etrusca.Abbiamo aspettato Carlotta, un’ archeologa, che ci ha fatto salire al primo piano e ha iniziato a parlarci degli Etruschi, un popolo stabilitosi sulle rive dell’ Arno e del Tevere, tra la Toscana e il Lazio. Erano bravi commercianti, abili artigiani e bravi fabbri: infatti sapevano lavorare bene i metalli con i quali costruivano gioielli ed armi affilate che ancora adesso tagliano.
Nel sottosuolo del loro territorio grazie agli scavi archeologi, sono stati ritrovati molti oggetti che raccontano la loro storia.
Gli Etruschi credevano alla vita dopo la morte e per questo dedicavano molta cura alla costruzione delle tombe. Inizialmente i defunti venivano messi in un vaso di ceramica fatto a mano. Gli Etruschi usavano i vasi per bere: questi inoltre avevano un coperchio che veniva utilizzato per mangiare; ne esistevano con un solo manico, ma anche con due: questi manici venivano spezzati quando il vaso veniva usato come urna.
Le prime tombe assomigliavano a quelle dei Villanoviani ; erano fatte di pietra; ne sono state trovate alcune che contenevano fino a 65 urne! Alcune sepolture erano delle case in miniatura e alle parti erano rappresentate scene di festa. In alcune tombe erano raffigurate delle persone che facevano le corna con le dita perché gli Etruschi pensavano che questo gesto portasse fortuna. Inoltre, sopra i sarcofaghi erano rappresentate i defunti spesso molto grassi perché si riteneva che le persone più grasse fossero le più ricche.
Ci ha molto colpiti la Chimera, il mostro mitologico con tre teste: di leone, di capra e di serpente. Venne fatta nel 500 d.C. ed è una scultura di bronzo. Fu ritrovata ad Arezzo tutta distrutta e venne fatta restaurare da Benvenuto Cellini che guardò la statua con gli occhi di un cristiano del Rinascimento mettendo in malo modo i pezzi, infatti il serpente ovvero, nella concezione dell’ orafo fiorentino, il diavolo, o la tentazione, morde e uccide la capra e l’ agnello. Subito dopo, Carlotta ci ha fatto vedere un modellino del suo aspetto reale: il serpente che allontana le anime, che vedendosi spalancare davanti alla porta dei vivi credevano di poter uscire. La capra, intanto, informava l’imponente animale di un nuovo arrivato nell’ aldilà mentre il leone mangiava le anime cattive, infatti è in posizione di attacco. Questa esperienza ci è piaciuta molto e speriamo di farne un’ altra con un altro popolo.
KARIM E SARA
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