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LA LOTTA BIOLOGICA

2 Feb 2016

La lotta biologica è una tecnica che sfrutta i rapporti di antagonismo fra gli organismi viventi per contenere le popolazioni di quelli dannosi. Questa tecnica si è evoluta a fini economici e alimentari e in genere si applica in campo agricolo per la difesa delle colture alimentari.
All’interno di ogni ecosistema, ogni specie è soggetta all’interazione con fattori di controllo, viventi o non, che regolano la dinamica della popolazione. Qualsiasi tentativo di estirpare (scacciare, uccidere) una specie dannosa ai raccolti si può definire lotta biologica attraverso un altro insetto.
Per i suoi obbiettivi la lotta biologica non abbatte la popolazione di un organismo dannoso, bensì la mantiene entro livelli tali da non costituire un danno; cosa che non fanno i metodi chimici e biotecnici, nei quali si può anche contemplare l’azzeramento della popolazione dell’organismo dannoso. Un’ esempio è l’impiego del Bacillus thuringiensis, considerato un esempio di lotta biologica in realtà ha dei metodi che si avvicinano più alla lotta chimica, dato che tende a sterminare la specie mirata.

I METODI DI LOTTA BIOLOGICA
La lotta biologica può essere condotta con differenti strategie alternative. Non esiste una strategia più valida delle altre: ogni metodo va inquadrato in uno specifico ambito applicativo in relazione alla biologia delle specie interessate, alle peculiarità climatiche e ambientali in cui si opera, alla dimensione del contesto (estensione, soggetti coinvolti, ecc.).

IL METODO PROPAGATIVO
Questo metodo consiste nell’introduzione di uno o più nemici naturali del fitofago che si vuole combattere, importandoli dall’area d’origine del fitofago. L’obiettivo del metodo propagativo è quello di far acclimatare nel nuovo ambiente gli organismi ausiliari introdotti e riprodurre in questo modo le condizioni che nell’area di origine consentono una regolazione naturale della dinamica della popolazione del fitofago.

IL METODO INONDATIVO
Questo metodo consiste nella liberazione di un numero elevato di esemplari di un predatore o un parassita in modo tale da alterare sensibilmente i rapporti numerici fra la popolazione dannosa e quella innestata. Questo metodo presuppone la possibilità che l’antagonista possa essere allevato e moltiplicato in un allevamento di massa.

IL METODO INOCULATIVO
Si tratta del metodo più applicato, attualmente, nell’ambito della lotta biologica integrale e, per estensione, nella lotta integrata. Il metodo consiste nella liberazione periodica di esemplari di una specie, autoctona o introdotta, già presente nell’agrosistema. Molte specie beneficiano di una periodica reintroduzione perché la popolazione deve essere sistematicamente ripristinata o perché il potenziale biologico è indebolito da specifiche condizioni ambientali sfavorevoli.

A cura di Mattia, Lucrezia, Pietro e Thea


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