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La Coca Cola

2 Feb 2016

Una bevanda analcolica molto popolare in tutto il mondo è la Coca-Cola che viene fabbricata dalla ditta “The Coca-cola company” che fu creata nel nel 1886.

Ingredienti e materia prima

La bibita deve il suo nome al fatto che nella sua ricetta sono impiegati, tra le altre sostanze, estratti provenienti dalle noci di cola ed estratti dalle foglie della pianta di coca e, questi ultimi, vengono ovviamente privati delle sostanze tossiche. La ditta fabbricante la Coca-cola, per non farsi copiare l’ idea, ha mantenuto per 129 anni la ricetta segreta per produrla e tuttora lo è ma sappiamo gli ingredienti fondamentali. Questi sono: acqua, zucchero, colorante, caramello (a cui è dovuto il classico colore della Coca-cola), aromi naturali ed acido fosforico (acido inorganico corrosivo ma non tossico).

La storia

La “Coca-Cola” fu inventata dal farmacista statunitense John Stith Pemberton l’8 maggio 1886 ad Atlanta (USA), inizialmente come rimedio per il mal di testa e per la stanchezza. Il primo nome che venne dato alla bevanda fu “Pemberton’s French Wine Coca”. Quella di Pemberton era una variazione del cosiddetto “vino di coca”, una miscela di vino e foglie di coca che, precedentemente, aveva avuto largo successo in Europa. L’alcol venne in seguito sostituito con un estratto delle noci di cola, una pianta tropicale considerata non dannosa per la salute. Dall’uso combinato dei due ingredienti principali, la coca e la cola, la bibita acquisì il nome attuale. Quando la coca venne riconosciuta come pianta utilizzata anche per scopi illegali (da questa pianta si estrae infatti la cocaina, una droga), ne venne scartato l’uso dagli estratti dalle foglie di coca, mentre la cola (in noci) continuò ad essere utilizzata. Pur avendo inventato una bevanda “rivoluzionaria” il signor Pemberton aveva tanti debiti e fu costretto a vendere la sua invenzione ad un uomo d’affari di nome Asa Candler che ebbe davvero un buon naso, infatti facendo tantissima pubblicità al prodotto, nel 1919 e negli anni venti la Coca-cola ebbe un enorme risultato diventando immensamente popolare. Con sede a New York, la Coca-cola Company diventò un vero e proprio business e realizzò tante altre bevande molto famose ancora oggi ( ad esempio la Fanta o la Sprite).

Curiosità

1) La Coca-Cola Company è famosa anche per aver dato il caratteristico colore rosso al costume di Babbo Natale, ma in realtà la leggenda di Babbo Natale, la cui barba era lunga e bianca, sarebbe da ricollegare a San Nicola (protettore dei bambini), divenuto in seguito Santa Claus. Si narra che San Nicolaus (Nicola) fosse una persona molto gentile e caritatevole e che tutte le notti di Natale passasse dalle case dei bambini e lasciasse un dono per renderli felici. Il costume di Santa Claus sarebbe divenuto rosso solo dopo che, negli anni ’30, l’azienda lo usò per la sua pubblicità natalizia, e lo vestì in bianco e rosso, come appunto la scritta della sua famosa bibita.

2) Per il 100º anniversario della Coca-Cola, nel 1986 è stato creato in Cile, sul fianco di una montagna, il più grande logo Coca-Cola del mondo. Sono state utilizzate circa 70 000 bottiglie di Coca-Cola e la scritta risulta di circa 30×120 metri. Nel 2011 la scritta è stata rinnovata per il 125º anniversario.

Logo

Il celebre logo della Coca-Cola fu creato con scarsa attenzione nel 1886 dal contabile dell’azienda, Frank Mason Robinson, che fece solo alcuni piccoli ritocchi alla scritta, utilizzando come base il carattere Spencerian script, che in quel tempo, negli Stati Uniti era fra i più comuni e utilizzati. Si lega a questo logo una leggenda metropolitana che si è diffusa piuttosto rapidamente nel mondo: sembra che osservando la scritta Coca-Cola allo specchio sia possibile interpretare l’immagine come una frase in lingua araba che recherebbe un messaggio contro la cultura islamica, “No a Maometto, no alla Mecca, no alle preghiere”.
In realtà è improbabile che al momento della creazione di questo logo, quando ancora non esisteva la multinazionale e nessuno si sarebbe aspettato il successo a livello mondiale che la bevanda avrebbe riscosso, si pensasse di inserire un simile messaggio all’interno del celebre logo. Anche il Grand Mufti Sheik Nasser Farid Wassel, importante figura religiosa egiziana, ha commentato questi fatti facendo notare come questo marchio fu scritto in caratteri latini e non arabici più di un secolo fa; è dunque una voce che ha soltanto danneggiato la multinazionale, con un forte calo delle vendite registrato in alcuni paesi islamici.
La multinazionale si è ripresa dal calo delle vendite ed ancora oggi è una delle aziende più grandi al mondo.

A cura di Giulia Prosdocimi


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