Mary era una ragazza di sedici anni, alta, bionda, occhi azzurri come il mare, magra e socievole. A scuola era amica di tutti ed era intelligente, solare, il tipo di persona che vorrebbero essere tutti insomma.
Lei era di Parigi e viveva in quartiere in centro, sempre pieno di persone.
Viveva con i suoi genitori e sua sorella maggiore Anna. Un giorno, mentre tornava dagli allenamenti di pallavolo, notò che per la strada non c’era nessuno. “Strano”pensò “sono solo le sette, di solito a quest’ora è sempre tanta gente”. Continuò comunque a camminare tranquilla. Vide una donna che la fissava. Sussultò. Mary allora le si avvicinò e le chiese: – ehm… scusi signora… posso ehm… fare qualcosa per… lei?.La signora la guardò stupita e le rispose con voce roca:- sì…devi dirmi dov’è mia figlia. Mary sussultò di nuovo. Era paralizzata. Scappò. Scappò più veloce che poté urlando, piangendo. Gridò:- AIUTO!!QUALCUNO MI AIUTI!! Nessuno le rispose perché nessuno c’era.
Continuò a correre e si ritrovò davanti la donna di prima,questa volte ricoperta di sangue. -Non mi hai ancora risposto-disse sottovoce la strana signora. – Dov’è mia figlia?!?!?!?. Mary ricominciò a piangere e disse: -ma io non lo so dove sia tua figlia e non so neanche chi sia. Ti prego lasciami stare, lasciami vivere in pace!!. In quel momento la donna scoppiò in una risata inquietante e malefica. -Oh no tesorino, io non ti lascerò vivere in pace perché tu… tu in realtà sei già morta!!
Mary non fece in tempo a capite nulla, le iniziò a girare la testa. Qualcosa la colpì da dietro. Un attimo e poi… buio assoluto.
a cura di Alessandra
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