Le terre coltivabili sono sempre meno, l’acqua pulita scarseggia, i pesci a rischio estinzione abbondano e un miliardo di persone soffre, già ora, di denutrizione cronica. Per garantire cibo a tutti i futuri abitanti della Terra occorrono nuovi modi di ripensare agricoltura, sfruttamento dell’acqua e allevamento. E nuovi alimenti, come le alghe.Questo potrà essere un normale menù del 2050:
– Antipasto di cavallette
– Zuppa d’alghe
– Un hamburger artificiale alla griglia.
…State storcendo il naso? Eppure dovremmo abituarci a simili menù: secondo stime delle Nazioni Unite, per alimentare i 2 miliardi e mezzo di persone in più che, in base ad alcune previsioni, popoleranno la Terra nel 2050, bisognerà raddoppiare la produzione mondiale di cibo, ridurre gli sprechi e sperimentare generi alimentari… “Alternativi”.
Se il pensiero di una cavalletta sotto i denti vi fa venire i brividi, immaginate allora l’effetto di un boccone gelatinoso sulla forchetta.
Fa impressione, ma è quello che potrebbe accadere se andremo avanti a pescare in modo sconsiderato causando la scomparsa di specie ittiche e lo squilibrio della catena alimentare marina. Senza tonni e sardine alle calcagne le meduse sono libere di proliferare. Speriamo non sulle nostre tavole, almeno per un po’.
A proposito, sapete quanti insetti mangiamo con il cibo?
I cibi che portiamo in tavola contengono anche frammenti di insetti. È difficile stimarne la quantità, ma i prodotti più a rischio sono le farine e i derivati, il cacao, il caffè e le marmellate. La legislazione italiana, su questo punto, è vacante, anche perché zampette, ali, antenne e quant’altro non sono nocivi e non esistono quindi limiti massimi per la loro presenza nei cibi.
A cura di Nati Margherita e Iacopetti Olivia
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