Arte Storie e Racconti

PERSEO E MEDUSA

5 Dic 2025

Care lettrici e cari lettori,
siete mai stati in Piazza della Signoria a Firenze? Bella, vero?
È meravigliosa anche se le statue raccontano miti che mandavano messaggi a quegli ospiti che venivano a Firenze a far visita ai Medici con, diciamo, non proprio buone intenzioni.
Noi ora vi raccontiamo una di queste storie, lasciando a voi la curiosità di scoprire gli altri miti e gli altri pericolosi significati!

Acrisio era diventato il nuovo re di Argo, mentre suo fratello andò in esilio. Danae era figlia di Acrisio. L’Oracolo disse ad Acrisio che non avrebbe mai avuto un figlio maschio e che suo nipote sarebbe stato responsabile della sua morte.
Acrisio non permetteva dunque a nessun uomo di avvicinarsi a sua figlia per evitare che la profezia si verificasse. Addirittura chiuse sua figlia in una torre del palazzo. Danae pregava Zeus che l’ascoltasse. Zeus decide di farle visita. Una goccia d’oro cadde sul viso della fanciulla e così Zeus trovò il modo di accoppiarsi con la fanciulla.
Acrisio mise la principessa e il bambino su una barca, gettandoli nel mezzo dell’oceano, sperando che fossero inghiottiti.
Poseidone condusse invece la loro barca a Serifo dove Perseo (il nipote di Acrisio) e sua madre furono salvati da un pescatore, fratello del re Polidette. L’umile pescatore allevò Perseo come suo figlio che crebbe forte e coraggioso.

Un giorno ci fu una festa a palazzo. Il re, Polidette, era affascinato da Danae che però era costantemente protetta dal figlio.
Gli ospiti portarono dei doni al re. Perseo non aveva nulla di prezioso da offrire, quindi gli offrì la testa della mostruosa Medusa. Medusa era una Gorgone e chiunque l’avesse guardata in viso sarebbe rimasto pietrificato. Al posto dei capelli aveva terribili serpenti velenosi. Al re piacque l’idea e gli chiese la testa di Medusa.
Il sacerdote del villaggio disse a Perseo che era figlio di Zeus, così Perseo capì di essere un semidio. Il sacerdote gli disse anche che gli dei lo avrebbero aiutato (Ermes e Atena), gli disse di andare nella foresta per trovare le Graie (tre sorelle dall’aspetto di vecchie, ma in realtà erano molto giovani, sorelle delle Gorgoni). Gli indicano la strada. Ermes e Atena regalano a Perseo la spada infallibile (da Ermes) e lo scudo a specchio (da Atena); le Ninfe gli regalano sandali alati.

Arrivò da Medusa. Osservò quelle che sembravano statue di uomini, in realtà erano valorosi guerrieri pietrificati da Medusa mentre l’avevano guardata con occhi spalancati dal terrore. Perseo si nascose dietro una di esse. Perseo alzò lo scudo per osservare Medusa e la vide: aveva un lungo corpo da serpente, denti aguzzi e grossi artigli, aveva dozzine di serpenti sulla testa sibilanti. Trovò Medusa profondamente addormentata. La colpì a morte con la spada. Dal sangue di Medusa nacque un cavallo, Pegaso. Perseo prese la testa di Medusa e la infilò nella sacca di cuoio, indossò i sandali alati e, salito su Pegaso, volò per sfuggire alle altre due Gorgoni.

Nella via di ritorno, vide una scogliera e una bellissima ragazza incatenata a una roccia, da alcuni soldati. Perseo si innamorò di lei, non lo sapeva, era il giorno del sacrificio di Andromeda. Dal mare sbucò un terribile mostro, Ceto, che stava per divorare Andromeda. Perseo strinse la sacca, voleva far fissare al mostro la testa di Medusa, atterrò sul dorso del mostro, affondò la sua spada sul dorso del mostro. Il mostro lo inseguì, Perseo, presa la sacca, tirò fuori la testa di Medusa. Il mostro guardò la testa e si pietrificò (perché Medusa, anche da morta, poteva pietrificare). Perseo rimise la testa nella sacca.
Andromeda era figlia del re Cefeo, quest’ultimo invitò Perseo a palazzo.
Perseo estrasse la testa di Medusa dalla sacca e la indirizzò verso Polidette, pietrificandolo per punirlo perché si era impadronito del trono di Argo, dopo aver cacciato Acrisio.

La statua di Perseo e Medusa, in bronzo, è stata posizionata nel punto dove si trova perché se gli ospiti della famiglia dei Medici andavano verso l’Arno, la vedevano subito: Medusa ha ancora gli occhi aperti e anche se è morta non perde il suo potere di pietrificare, questo faceva capire a tutti quanto fossero potenti i Medici. I Medici avevano posizionato le statue in ordine cronologico: il bronzo si illuminava di giorno, il marmo si illuminava di notte!

A cura di Olimpia, Martino, Cosimo, Pietro e Mah Noor


CONDIVIDI:

Articolo precedente

Articolo successivo