Mi chiamo Rahaf.
A dicembre sono stata in Egitto con la mia famiglia.
Solitamente andiamo in Egitto nelle vacanze estive.
Quest’anno abbiamo anticipato la partenza perché siamo stati invitati al matrimonio di mio zio Hamed.
I festeggiamenti sono iniziati la mattina del 20 dicembre.
Appena mi sono svegliata la mamma mi ha aiutato a vestirmi per il matrimonio: indossavo un elegante abito bianco con i brillantini e ai capelli avevo un cerchietto con un fiore bianco.
Anche mia mamma e mia sorella erano vestite di bianco.
Appena pronte, siamo andate a casa della nonna, dove si trovava anche lo sposo.
Lo zio Hamed indossava un abito scuro ed era ben pettinato.
Nella tasca della sua giacca aveva conservato una scatolina con dentro l’anello per la sposa: era d’oro con sopra un diamante.
Il matrimonio era stato organizzato a casa della sposa, in un bellissimo giardino. C’erano gli alberi addobbati con le lucine, sul prato c’erano tanti vasi di fiori e delle file di sedie bianche, nere e dorate per gli invitati. La sposa indossava un lungo abito bianco, portava un velo in testa ed era davvero bella. Io mi sentivo molto emozionata, ma la mamma lo era di più!
Durante la cerimonia alcuni musicisti hanno suonato delle canzoni egiziane tipiche dei matrimoni, alcune non le avevo mai sentite.
Gli sposi si sono scambiati gli anelli e tutti noi invitati abbiamo applaudito.
Come si usa anche in Italia, abbiamo lanciato il riso agli sposi e poi noi parenti li abbiamo abbracciati.
Dopo un po’ è iniziato il pranzo.
Abbiamo mangiato il riso con la carne, il cous cous, le verdure e la torta degli sposi che era alta e tutta ricoperta di panna.
Anche durante il pranzo i musicisti hanno suonato e gli sposi hanno ballato sia in coppia che con gli invitati. Io mi sono divertita molto e ho anche giocato con delle bambine.
Dopo il taglio della torta gli sposi hanno scartato i regali e, infine, c’è stato uno spettacolo di fuochi d’artificio che mi è piaciuto tanto!
Abbiamo continuato a festeggiare fino a sera… Io ero davvero stanca, quando sono arrivata a casa ho pensato “finalmente posso riposarmi!”.
A cura di Rahaf I.
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