Ciao, sono un gatto e il mio nome è Bianchino; a scrivere questo testo ci ho messo molto poiché io non ho i pollici come voi umani; ho parlato fin troppo, dunque adesso, vi parlo della mia semplice vita.
Alle 9:30 mi alzo, faccio colazione con croccantini gustosissimi e vado a fare le linguacce al cane dei vicini; poco dopo, circa alle 10:00, la mia padroncina mi fa le coccole: che bello!
Alle 10:15 vado in giardino a correre tra l’erba verde e fresca, variopinta dai bei fiorellini gialli, rossi e blu.
Un giorno il mio padrone, tornando dal lavoro, aveva un filo che gli usciva dai pantaloni e come ben sapete, noi gatti andiamo matti per i fili, dunque l’ho fatto rimanere in mutande!
Allora ho avuto una punizione: stare a casa dei vicini per un mese, la cosa brutta era che i vicini erano quelli a cui disturbavo il cane.
Quella punizione fu un inferno, se non fossi stato un gatto e non avessi avuto sette vite, sarei morto!
Da quel posto, infatti, sono uscito con tre vite in meno…
Quando tornai dai miei padroncini, vidi che stavano dormendo e dunque mi mangiai tutti i croccantini di nascosto.
Andai a letto felice e con la pancia piena!
A cura di Giulio
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