Scienze Tecnologia

Curiosità riguardo la tuta degli astronauti

7 Mar 2025

Cari lettori e lettrici, in questo articolo vi racconteremo qualche curiosità riguardo la tuta degli astronauti!

Per esempio, sapevate che le tute spaziali sono bianche perché questo colore riflette la luce solare nello spazio come sulla terra?
Anche se è un pensiero un po’ triste, volete sapere quanti astronauti sono morti nello spazio?
Ebbene, 18 astronauti sono morti in missione e altri 10 durante un addestramento al suolo.

Dovete sapere che per realizzare una tuta spaziale occorre una marea di tempo: ci si impiega circa uno o due anni e questo equivale a circa 5.000 ore di lavoro!!!

La prima vera tuta spaziale fu realizzata per l’astronauta Alan Shepard quando volò il 5 maggio 1961.
La prima tuta spaziale indossata sulla luna è stata realizzata per l’astronauta dell’Apollo Neil Armstrong, il 20 luglio 1969; la prima tuta per lo Shuttle è stata indossata dagli astronauti Story Musgrave e Donald Peterson il 7 aprile 1983.

Adesso una curiosità… In tema femminile: la tuta spaziale delle donne è uguale a quella degli uomini, solo un po’ più piccola. Infatti, tutte le tute spaziali hanno gli stessi strumenti e parti.
Tra gli strumenti collocati fuori o dentro la tuta, troviamo le luci applicate al casco, una telecamera in collegamento con la cella spaziale e con la Terra, e il sistema di comunicazione (Communications Carrier Assembly) formato da microfoni e auricolari. Grazie ad una serie di altri apparecchi tra cui una specie di bracciale, l’astronauta può sorvegliare e modificare la temperatura interna, l’attività cardiaca, l’ossigeno residuo…

Il grosso zaino che ogni astronauta indossa sulle spalle è chiamato Primary Life Support System ed è di importanza strategica per le uscite spaziali, poiché contiene dispositivi come le batterie, l’antenna per le comunicazioni, un serbatoio di raffreddamento dell’acqua, un sublimatore, quattro serbatoi d’ossigeno e un sistema di allarme in caso di malfunzionamento della strumentazione.

A cura di Sofia e Teresa


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