C’era una volta una bambina di nome Sara che aveva 12 anni: era una bambina brava, ubbidiente gentile e simpatica.
Una sera doveva andare a letto e si addormentò, ma invece di svegliarsi alle 7:00 in punto con la voce della mamma, che le urlava nell’orecchio perché era in ritardo, si svegliò in una foresta.
Lei urlò: “C’è qualcuno?” E una specie di gnometto, con gli occhiali da sole, le disse: “Shhhhh,fai silenzio. Arrivano!” Lei domandò: “Chi arriva?.” E lui: “Ma come chi? Loro!!!”
Sara insistette: “Ho capito, ma loro chi?”
Lo gnomo la guardò sbalordito e rispose: ”Loro! La popolazione dei pietrificatori. Se li guardi negli occhi , ti pietrifichi!”
“E perché ce l’hanno con voi?” domandò Sara. “Per delle foglie medicanti che abbiamo noi nella foresta, vicino alle nostre case: vorrebbero avere loro quelle foglie preziose per poterle commerciare” spiegò lo gnometto voltandosi verso la bambina. Improvvisamente spalanca gli occhi e dice : “Ma…in effetti…perché non hai gli occhiali da sole? …Per fortuna che ne porto sempre un paio in più! Tieni!”.
Sara ancora un po’ confusa, li prese e ringraziò. “Ma tu come ti chiami?” chiese Sara. “Mi chiamo Mario. E tu?” disse lo gnometto. “Sara” rispose la bambina .
Sara pose l’attenzione sul cappello di Mario e gli chiese: “E invece quel simbolo sul tuo cappello a che cosa serve?” “Beh… in realtà non lo abbiamo tutti uguale…anzi lo abbiamo tutti diverso. Io ad esempio, ho le nuvole, cioè posso volare”. Sara, a quelle parole, rimase sbalordita.
Ad un certo punto Mario urlò: ”Sara attentaaaa!”. La bambina si voltò e vide accanto a lei un serpente gigante con le pupille di colore nero intenso e la parte che noi abbiamo bianca di colore grigio.
“Sara? Sara? Dove sei?” cominciò a bisbigliare Mario. Sara rispose:”Sono qui! Sono qui!”.
Il grande serpente cominciò a parlare:”Finalmente ssss ho trovato ssss qualcuno ssss della popollazione Gambacorta sss!”.
A quelle parole lo gnometto corse via, dicendo a Sara: ”Non so dove tu sia, ma ci vediamo dopo!”.
Sara, incredula, pensò: ”Ma come è possibile? Io mi vedo! Ma non è che ogni volta che spero che qualcuno non mi veda, divento invisibile! Wow!”.
Dopo che il serpente se ne andò via, Sara cominciò a cercare Mario che era scappato. Anche lo gnometto stava cercando Sara…finché s’incontrarono.
Mario era contento di vedere Sara sana e salva e la accompagnò a casa sua dove c’erano tutti i suoi parenti e amici. Le disse:”Guarda i loro cappelli: sono tutti diversi”. “E’ vero!” rispose la bambina.
Iniziarono così a ballare e festeggiare tutti insieme, quando a un certo punto gli altri gnomi si fermarono e cominciarano a fissare Sara, che ovviamente si sentiva osservata. La mamma di Mario fece un segno agli altri gnomi ed essi tirarono fuori, da sotto i cappelli, delle armi che puntarono verso Sara. La bambina non riusciva a capire cosa stesse succedendo, ma per fortuna Mario si mise nel mezzo per difenderla e disse: ”Fermatevi!!! Cosa state facendo? Lei è nostra amica! Lei è una di noi!”. Capita la situazione, tutti cominciarono di nuovo a ballare.
Improvvisamente sentirono dei rumori provenienti da un cespuglio. Sara, incuriosita, si avvicinò al cespuglio e lì nascosto trovò un serpente che piangeva; alzò lo sguardo e vide gli altri serpenti che scappavano. Sara si commosse e non lo uccise, ma anzi lo liberò. Fu grazie a quel gesto che il serpente capì che in realtà loro erano buoni e così raccontò ai suoi familiari che dovevano diventare tutti amici.
Ci misero un po’ di tempo per capire, ma alla fine fecero pace. Gli gnomi nominarono, come capo, Sara, ma poco prima di indossare la corona, la bambina sentì la voce di sua mamma che urlava: ”Sara! Sara! Svegliati! Sono le 7:40”. Sara aveva gli occhi aperti ma non riusciva a vedere nessuno, così si riaddormentò. Quando si risvegliò si ritrovò nel suo letto. E capì che era stato tutto soltanto un sogno.
CHIARA GIOIA
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