Era una notte senza luna, l’agente 009 stava dormendo, ma a un certo punto squillò il telefono:”Pronto?” disse l’agente “Parlo con l’agente 009?” qualcuno chiese.
“Sì, che succede?” “Meno male! Comunque hanno rubato la statua di Maicol Jesso!” “Ok, dove vi trovate?” “Al museo delle cere. Venga presto!” disse l’uomo ansioso. L’agente 009 rispose:“Ok, saro’ lì domani mattina alle 8:00”.
L’agente 009 era un individuo agile e portava sempre gli occhiali da sole con due specchietti laterali per guardare chi ci fosse dietro. La mattina seguente ando’ al museo delle cere e chiese: “Buongiorno, quando e’ accaduto il fatto?” “ Ieri notte, le spiego, avevo il turno notturno, e quindi dovevo controllare il museo tutta la notte, quando ebbi controllato tutto tornai alla statua di Maicol Jesso, e guardi un po’, …era sparita!” spiegò l’uomo accompagnando l’agente al luogo della scomparsa. “ Bene e grazie, indagherò fino in fondo su questo caso, così da trovare il colpevole”. Così continuò ad indagare fino a chè trovò un indizio e chiese: “E queste cosa sono?” l’uomo rispose: “Sembrano impronte di stivali, e dimmi, la statua aveva gli stivali per caso? “. “Sì, se mi ricordo bene”. “Ok, un indizio in più, grazie” . Per qualche momento l’agente ebbe il presentimento che qualcuno cercasse l’uscita in soffitta allora disse: “Perquisite la soffitta: la statua…è viva! Quella statua era veramente Maicol Jesso?E che ci faceva lì?” pensava l’agente mentre lo inseguiva. La statua stava scappando ma all’ultimo secondo l’agente l’acchiappò e si fece spiegare l’accaduto. In verità quella non era una statua ma un sosia di maicol Jesso, che a causa del freddo si era rifugiato lì. E per farsi perdonare lo assunsero come guardia del museo delle cere.
FINE
Sveva Lupo
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