Racconti fantasy

LA PRINCIPESSA ELENA

9 Giu 2025

C’era una volta una principessa di nome Elena.

Viveva in un castello con il suo babbo, il re.

Il castello era situato in un bosco, il Bosco Infinito, chiamato così perché era un bosco grandissimo, sembrava che non finisse mai.

Il suo babbo non la faceva mai uscire dal castello perché diceva che la vita fuori da lì era troppo pericolosa. Infatti la principessa non aveva mai visto nessuno e nessuno aveva mai visto la principessa. Elena non vedeva l’ora di uscire da quel posto. Allora andò dal suo babbo e gli disse:”Babbo voglio uscire da questo castello. Per favore”. Il babbo ci pensò un po’ e le disse: “Va bene ma devi tornare entro mezzanotte”.

Elena era felicissima! Andò subito in camera sua e si preparò. Si mise dei vestiti comodi perché doveva camminare un bel po’ se doveva visitare tutto il bosco. Salutò suo padre e uscì dal castello. Camminò per un po’ annusando fiori, ammirando bellissime piante e alberi. Dopo un po’ si fermò davanti a un fungo. Era molto grande. Dietro al fungo si vedeva una testolina molto piccola che si nascondeva. Era molto timida. Allora Elena si avvicinò e disse:”Non avere paura sono una principessa e sono buona”. La piccola creatura si fece vedere e disse:”Anche io sono buona. Sono una gnoma e sono molto piccola, ecco perché ho paura. Per me tu sei un gigante”. La principessa allora disse:”Non ti preoccupare io non sono un gigante”. La gnoma allora si tranquillizzò. Elena la guardò e le disse:”Come ti chiami?”. “Mi chiamo Bettina”. “Io mi chiamo Elena”.

La principessa le disse che doveva andarsene, ma era sicura che qualche volta la sarebbe andata a trovare. Continuò a camminare in un sentiero un po’ stretto ma pieno di fiori di tantissimi colori. Alla fine del sentiero vedeva una figura che assomigliava a un umano come lei ma con le orecchie a punta. Capì allora che era un’ elfa. Si avvicinò e disse:”Chi sei?”. L’ elfa si girò e disse:”Sono un’ elfa e sono anche molto bella”. La principessa fece una risatina e poi le chiese:”Io sono una principessa e anch’io sono molto bella”. Allora l’ elfa le disse:”Ma tu non sei magica come me”.”E’ vero. Come ti chiami?”.”Io mi chiamo Nirya. E tu?”.”Io mi chiamo Elena”. Nirya aveva una faccia un po’ stranita perché non aveva mai sentito che nel bosco ci fosse una principessa di nome Elena. Allora le disse:”Non ti ho mai vista da queste parti”. Elena la guardò e disse:”Non esco mai dal mio castello perché mio padre non mi fa uscire, dice che è troppo pericoloso”. “Tuo padre ha ragione in questo bosco ci sono molte creature cattive e pericolose”. La principessa allora iniziò a capire, da quella risposta, perché suo padre non la faceva mai uscire. Elena doveva andare, salutò Nirya che stava già andando via.

La principessa continuò a camminare e intanto il tempo scorreva. Si fermò davanti a una grotta molto grande. Vide qualcosa che si muoveva… Sembrava un’ aquila perché la testa assomigliava proprio a quell’ animale ma poi vide che il corpo era quello di un leone. La principessa non capì che cosa potesse essere ed era normale perché lei non conosceva nessuna creatura. Allora si avvicinò per vedere meglio ma non riuscì a vedere niente perché quella creatura strana la prese e la portò nella sua grotta. La principessa era molto spaventata e capì che quella creatura non era buona come la gnoma e l’ elfa, ma era una creatura molto cattiva. La principessa le disse:”Chi sei?E perché mi hai presa?”. La creatura le rispose:”Io sono un grifone cioè un animale molto cattivo che rapisce le persone. Ho la testa d’ aquila e il corpo da leone. Ti ho presa perché tu ti sei avvicinata alla mia grotta e sei anche entrata. Ora tu sarai la mia serva per sempre, se non lo fai ti mangerò e nessuno ti rivedrà mai più”. La principessa non sapeva cosa fare. Allora decise di fare da serva al grifone sperando che qualcuno la venisse a salvare.

Intanto però mezzanotte era ormai passata e il re era molto preoccupato. Allora chiamò alcune guardie per cercare la principessa. Passarono i giorni e le notti e ancora nessuno aveva trovato la principessa. Lei però non si arrese. Continuò a fare da serva al grifone sempre nell’ attesa che qualcuno la venisse a salvare. Un giorno passò davanti alla grotta una persona che cavalcava un cavallo bianco con un corno. La principessa lo vide e capì che il cavallo era un unicorno. Dalle storie che leggeva sul Bosco Infinito le persone che cavalcavano gli unicorni erano eroi o eroine. Allora iniziò a dire sottovoce:”Aiuto! Aiuto!”. L’eroe la sentì. Si avvicinò e vide un mostro che stava dormendo e anche che dietro il mostro c’era una principessa. Sottovoce la principessa disse:”Il grifone, questo mostro, mi ha catturata”. Allora l’eroe le disse:”Vado a chiamare i miei amici, insieme ti salveremo”. La principessa lo ringraziò e l’eroe andò subito a chiamarli. Chiamò la gnoma Bettina l’elfa Nirya e le guardie del re che aveva incontrato nel tragitto. Insieme andarono dalla principessa. Il grifone ormai era sveglio. Quando arrivarono la gnoma Bettina, l’elfa Nirya, le guardie del re e l’eroe si fecero coraggio ed entrarono nella grotta a combattere il grifone.

Alla fine lo sconfissero e liberarono la principessa dalla grotta. La principessa ringraziò tutti. Salutò la gnoma Bettina e l’elfa Nirya dicendo loro che sarebbe sicuramente andata a trovarle. Poi andò dall’eroe e disse:”Ciao io sono la principessa Elena. Grazie per avermi salvata. Come ti chiami?”. L’eroe disse:”Non dico mai il mio nome a nessuno”. La principessa stupita gli chiese:”Perché?”. L’eroe non disse niente e se ne andò. Le guardie dissero alla principessa che dovevano tornare al castello. La principessa tornò al castello, non vedeva l’ora di tornare nel bosco e salutare i suoi amici. Era stata molto felice.

FINE!

Elena Cianchi


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