comico Fantascienza

ODISSEA INTERPLANETARIA 2099

9 Apr 2025

Siamo su una gigantesca astronave, ci siamo salvati per un pelo. In questo momento, sulla Terra, è in corso un’apocalisse: l’acqua e il cibo scarseggiano, lo spazio è sempre meno ed il caldo è esagerato.

E inoltre… ah, scusate, non ci siamo presentati. Noi siamo Kaori e Shingao Kataoka, due gemelli direttamente da Tokyo. Poi c’è nostra madre, Kita, una famosissima fotografa di pesci strani. Invece Goku, nostro padre, è un disegnatore di anime. La c’è la scimmia della famiglia, Taylor, nostra sorella di 2 anni. La chiamiamo scimmia perché urla continuamente. In famiglia abbiamo anche una genia saggia, nonna Wanda. Ma la vera star della famiglia, è Beethoven, un huski.

Siamo a bordo di un’ astronave (che in realtà è uno strano congegno) che ha costruito nostro nonno, uno scienziato leggermente pazzerello, tanti anni fa per fare un esperimento. Mancano veramente pochi secondi all’atterraggio… ECCOCI! Finalmente siamo atterrati! Appena scesi, una signorina ci ha accolti: – Buon giorno a tutti, questo è il pianeta Manga. Io sono Kima e sarò la vostra guida fino a quella che sarà la vostra casa.-

Inizialmente, Kima ci sembrava una normalissima ragazza giapponese, ma guardandola più attentamente, ci siamo che in realtà assomigliava tantissimo a un personaggio manga.

Shingao ha chiesto timidamente: -Mi scusi, ma che particolarità ha questo pianeta? –

Kima rispose: -Beh, non è evidente? Qui siamo tutti personaggi di manga! –

Poi puntò un dito davanti a sé ed esclamò: -Adesso mettiamoci in marcia! –

In cinque minuti, arrivammo in un punto del pianeta completamente vuoto.

– Ehm… certo. Scusi, ma dove si trova la nostra casa? –

– Non ve lo ho detto? Dovete costruirvela voi! Però, se vi sentite dei pigroni, potete ricorrere alla “ CASA IN SCATOLA” ci rispose la ragazza.

– Ma ora vi lascio al divertimento…- la mamma la interruppe: -E se ci sentissimo pigri? Potremmo, eventualmente, avere la casa in scatola? –

Ma noi intervenimmo dicendo: – Ma noi non ci sentiamo pigri e nemmeno stanchi, noi vogliamo costruircela la casa. Quindi… –

– Io sono disposta a darvi una casa in scatola, ma se i bambini vogliono costruire la casa da soli…-

Mamma ci sussurrò: – Non fate storie e dite che siete stanchi. Altrimenti niente più sushi!-

Ci siamo scambiati un sorrisetto complice, e abbiamo risposto: -Okay, va bene, però la cena di stasera e di una settimana consisterà in sushi!!-

Mamma ci ha guardati con una faccia un po’ stranita e leggermente arrabbiata, ma acconsentì.

– Per favore, una casa in scatola!-

– Ah, avete deciso finalmente. Volete che la vada a prenderla io o preferite venire con me al deposito?-

Sicuramente mamma voleva dire di no, ma la nonna la fermò subito e rispose lei al suo posto:- Sicuramente sarà divertente venire con te signorina. Inoltre sarà un’ opportunità per conoscere meglio questo pianeta!-

Quindi Kima ci ha condotto in un enorme capanno con un’enorme insegna: “DEPOSITO CASE IN SCATOLA “

La ragazza ci ha fatto entrare e poi, da una scatola, ha estratto un cubetto viola e bianco.

Al ritorno, abbiamo avuto la possibilità di visitare meglio la città: sicuramente ci ha dato delle buone impressioni: all’apparenza sembra molto calma e tranquilla.

Tornati nella zona di terreno dove ci sarebbe stata la nostra futura casa, Kima ha fatto venire vicino a lei la nonna, e ha detto:-A lei l’onore -.Poi ha fatto appoggiare per terra la nostra casa e ha fatto pigiare alla nonna un pulsante. In quel momento la casa si è aperta era molta colorata e molto pulita.

Stavamo per entrare quando un cavallo alato (Pegaso praticamente) è venuto verso di noi con una lettera in bocca che sembrava del Presidente.

Il babbo, con Taylor in braccio che piangeva a dirotto, ha preso la lettera e l’ha letta ad alta voce:- Signori Kataoka, dobbiamo informarvi che l’apocalisse che è avvenuta sulla Terra, è una balla grossa quanto una casa. Infatti, in realtà, è stato un mio scherzo. Vede, avevo invitato dei miei amici alieni a prendere il tè, ma loro hanno guardato il calendario e hanno scoperto che era il 1 di aprile. Così hanno organizzato questo piccolo scherzetto.

Cordiali saluti ( e scuse)

IL PRESIDENTE.

– Cooooooooooooosa?- disse il nonno

-Io non voglio tornare su quell’ astronave, è brutta e puzzolente!- strillò Taylor

– Be’, c’è un’unica cosa da fare: rimaniamo qua!- abbiamo detto in coro noi due

– Per me è ok, non mi va di rifare tutto quel viaggio lungo e faticoso- affermò la mamma.

In questo momento ci siamo resi conto di avere una famiglia veramente pigra, e siamo rimasti qua!


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