Un hacker è una persona che utilizza le proprie competenze informatiche per trarne un vantaggio personale di qualsiasi tipo.
La parola deriva dal verbo “To hack”, che indica comporre insieme vari programmi, con poco rispetto per metodi o procedure usate nella scrittura del software “ufficiale”. Ma c’è anche una diversa radice del termine hacker, dal verbo inglese “to hack” che significa “tagliare”, “aprirsi un varco” fra le righe di codice che istruiscono i programmi software.
Dal punto di vista informatico, non è da confondere con i cracker, cioè i pirati informatici, che vogliono danneggiare un sistema. Nonostante sia collegato al fenomeno dell’hacking, la maggioranza degli hacker preferisce utilizzare il termine cracker, cioè qualcuno che volontariamente decide di violare un sistema informatico per rubarne o manometterne dei dati.
I media a volte usano il termine impropriamente, per indicare un esperto di informatica, programmazione, sistemi di sicurezza informatica, in grado di introdursi o violare reti di computer illegalmente, senza autorizzazione. In effetti, l’hacker, con riferimento alla rete Internet, è un esperto di programmazione e di reti telematiche, tuttavia l’hacker si impegna nell’affrontare sfide intellettuali per aggirare o superare in modo creativo le limitazioni che gli vengono imposte.
Il concetto di hacking si è poi esteso alla comunità di hobbisti per l’home computing, concentrandosi sull’hardware alla fine degli anni settanta.
Le multe per hackeraggi vanno dai 51€ ai 1032€.
A cura di Alessio C. e Federico C.
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