Durante questa festa è lecito lasciarsi andare, liberarsi da obblighi e impegni, per dedicarsi allo scherzo e al gioco.
Inoltre mascherarsi rende irriconoscibili il ricco e il povero e scompaiono così le differenze sociali.
Una volta terminate le feste, il rigore e l’ordine tornano a dettare legge nella società.
Ma qual è l’origine della parola “Carnevale”?
Deriva dal latino carnem levare, ovvero eliminare la carne, poichè anticamente indicava il banchetto che si teneva l’ultimo giorno di carnevale (il martedì grasso) prima del periodo di astinenza e digiuno dettato dalla Quaresima durante la quale poi a nessuno era concesso di mangiarla!
Il carnevale non ha una data fissa, ma dipende dalla data della Pasqua.
Il tempo di carnevale infatti inizia la prima domenica delle nove che precedono quella di Pasqua.
Raggiunge il culmine il giovedì grasso e termina il martedì successivo, ovvero il martedì grasso che precede il Mercoledì delle ceneri, inizio della Quaresima.
In Italia ogni regione festeggia il Carnevale a suo modo, ma colori e voglia di divertirsi accomunano le feste di tutto lo stivale.
A Venezia ad esempio si festeggia uno dei carnevali più famosi del mondo, dove regnano costumi bellissimi e lussuosi. A Viareggio invece si cono i carri allegorici, a rendere tutto magico, così come ad Acireale, in Sicilia; a Ivrea poi c’è la celeberrima Battaglia delle Arance, mentre a Sciacca vengono realizzate splendide opere in cartapesta.
Le quattro strane curiosità del Carnevale:
1) Il carnevale più antico d’Italia è quello di Fano: le prime tracce di festeggiamenti risalgono al 1347.
2) I coriandoli devono il loro nome alla pianta omonima.
3) I Manuthones (indossano maschera al viso nera) e gli Issohadores (indossano corpetto rosso, la camicia
bianca, i calzoni bianchi e le calze nere) sono tipiche maschere del celebre Carnevale di Mamoiada in
Sardegna
4) Il nome della maschera bolognese di Balanzone deriva dalla parola “BALANZA “ovvero bilancia, simbolo della giustizia.
A cura di Leonardo G.

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