Un giorno, in un pista di pattinaggio, c’era una festa di compleanno, era il compleanno della mia migliore amica Emma. Eravamo tutta la classe 5A.
Ad un certo punto si sente una sirena dell’ambulanza. Noi avevamo quasi finito di mangiare.
Alessia dice:
– Io vado a controllare.
Emma interviene:
– No, ferma, vengo con te.
Vittoria allora dice:
– Vengo anch’io con voi.
Le tre ragazze tornarono e raccontarono che una ragazza si era fatta male a pattinare.
Alla fine se ne andarono via tutti.
Avevano tutto il palaghiaccio per loro.
Sentirono dei rumori molto strani e tutti i maschi andarono a controllare.
Avevano trovato un seminterrato dove c’era un cancello, dentro il palaghiaccio.
Lorenzo osservò: – Il palaghiaccio è un po’ vecchiotto.
Iacopo dice: – Proverò ad aprire il cancello. Con una semplice spinta il cancello si aprì.
Entrarono, ma rimasero chiusi dentro.
Leonardo disse: – Ragazzi qualche modo lo troveremo per uscire di qui!
Matteo disse: – Scusa, come facciamo ad uscire?
Lore B. osservò: – Andiamo di là, forse c’è un‘uscita.
Tutti lo seguirono. Ad un certo punto tutti i ragazzi avevano sentito un urlo, andarono avanti perché avevano visto un cartello con scritto “seguitemi”.
I ragazzi si stavano preoccupando .
Le ragazze non sapevano cosa fare ed era passato un sacco di tempo, i ragazzi non si erano più fatti vedere.
Una signora che abitava vicino al palaghiaccio, e si era accorta dell’accaduto, chiamò le forze dell’ordine.
Arrivò la polizia, l’ambulanza. La polizia incontrò le ragazze e le portò al sicuro, mentre altri agenti continuavano a cercare i ragazzi. Alla fine arrivò anche l’F.B.I. e per fortuna trovarono anche tutti gli altri ragazzi. Arrivarono i genitori e i ragazzi furono tutti riportati a casa.
Un pomeriggio i ragazzi e le ragazze avevano fissato di vedersi in una piazza di Firenze. Dovevano scoprire chi era la persona che li aveva chiusi dentro il palaghiaccio e li aveva impauriti così tanto.
Erano curiosi, tutti i giorni si trovavano a parlare su chi fosse il colpevole.
Win e Matteo discutevano sul fatto che conoscevamo chi era il proprietario della struttura, ma avevano trovato delle informazioni nuove. Infatti il babbo di Win e il babbo di Dario erano andati a parlare con il proprietario del palaghiaccio che aveva detto loro:
Io non so come siano potute succedere queste cose!
Il babbo di Win disse:
Io non lo so come si sia chiuso il cancello!
Il babbo di Dario aggiunse preoccupato:
Cosa? Non sai forse che i nostri figli sono rimasti chiusi lì dentro?
I discorsi andarono avanti a lungo…
Una sera molto tempestosa eravamo tutti in casa, c’era chi era a guardare la partita di calcio, chi stava sul letto a dormire.
Verso le 23:00 tutti i cittadini di Firenze avevano sentito un botto, come un fuoco d’artificio.
Invece no, si erano spente tutte le luci e c’erano tanti clown che giravano per la città. Poi si sentivano urla che provenivano dal palaghiaccio. Le ragazze stavano correndo velocissime per andare a vedere al palaghiaccio.
I ragazzi le avevano seguite ed erano venuti a vedere anche loro cosa era successo.
Qui avevano trovato delle persone.
Dentro il palaghiaccio c’erano i macchinari per le luci e la musica, in totale c’erano tre persone. I ragazzi entrarono e videro le tre persone armeggiare ai macchinari. Il proprietario del palaghiaccio non aveva detto niente al Sindaco.
Il proprietario disse: – Cosa ci fate voi qui?
Disse: – Cosa ci fate VOI qui?
C’erano i tre ragazzi, il sindaco di Firenze e il proprietario.
Anita disse: – Non ci posso credere, Sindaco!
I ragazzi chiamarono subito la polizia e gli ufficiali comunali che arrivarono subito.
Gli ufficiali comunali dissero ai criminali: – Andrete per tutta la vostra vita in carcere.
A queste parole cominciarono a scappare da tutte le parti. Il proprietario, il Sindaco e gli altri tre “ragazzetti“ cercarono di nascondersi ovunque.
La polizia li cercò mattina e notte, niente da fare non si trovarono da nessuna parte.
Il proprietario del palaghiaccio e il Sindaco avevano confessato che avevano fatto questi scherzi brutti perché a loro non piaceva la città di Firenze.
Irene pensò: – Perché non siete andati in un’altra città?
La polizia con l’ aiuto dei ragazzi riuscì a rintracciare tutti e tre i ragazzi.
Si venne anche a sapere che il proprietario del palaghiaccio e il Sindaco erano fratelli. I tre uomini e il proprietario andarono in carcere a vita.
Quando la madre del Sindaco e del proprietario aveva saputo che i figli erano andati in carcere a vita rimase così scioccata che non uscì più di casa.
Alla fine la madre del Sindaco e del proprietario decise di andare a trovarli in carcere tutti i giorni, in fin dei conti erano pur sempre i suoi figli!
Alla direzione del palaghiaccio fu messa un’ altra persona che non faceva questi brutti “scherzi”.
Adesso il palaghiaccio aveva un sacco di telecamere per controllare se entrava qualcuno o se venivano persone che non avevano pagato, insomma tutto era tranquillo, finalmente un po’ di felicità, pace e serenità.
A cura di Bianca G.
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