Il buco dell’ozono è la riduzione dello spessore dello strato di ozono nell’atmosfera terrestre, la fascia che ci protegge dai raggi solari più nocivi.
È causato dal rilascio di alcune sostanze inquinanti sia da parte dell’uomo, sia dalle attività produttive.
Nello specifico lo strato si assottiglia a causa del rilascio nell’atmosfera, soprattutto, del gas clorofluorocarburo, che fino alla prima metà degli anni ’90 è stato impiegato nel settore della refrigerazione (frigoriferi, condizionatori d’aria sia degli edifici che delle vetture, etc…), in quello delle schiume poliuretaniche -come agenti espandenti (pannelli isolanti, schiume spray, etc…) e come propellente per qualsiasi prodotto spray (bombolette, inalatori per asmatici, etc…), ma anche come agente pulente (settore aeronautico, spaziale, informatico, etc…).
Nel corso del tempo le molecole di ozono si sono concentrate nell’alta atmosfera del nostro pianeta, creando una sorta di tetto protettivo che assorbe le radiazioni solari ultraviolette (UV) più pericolose. Lo strato di ozono nell’atmosfera è detto ozonosfera, è un vero e proprio filtro che ha consentito alla vita di lasciare l’acqua per conquistare le terre emerse, dando inizio all’evoluzione delle specie terrestri.
L’ozonosfera assorbe il 100% dei raggi UVC e il 90% dei raggi UVB, le radiazioni ultraviolette più cariche di energia e più pericolose per la vita, mentre lascia passare le radiazioni UVA a bassa energia che contribuisce al funzionamento dell’ecosistema.
Lo strato dell’ozono protegge gli organismi viventi dai raggi solari UV più energetici.
Se lo strato si riduce, le radiazioni che veicolano una maggiore quantità di energia possono raggiungere la crosta terrestre, mettendo a rischio la salute umana e l’esistenza della vita umana sulla Terra.
Le radiazioni elettromagnetiche troppo forti, infatti, incidono sulla vita delle cellule, creando dei melanomi sull’epidermide e tumori della pelle; ma possono anche spezzare la catena del codice genetico o modificare le molecole del DNA e del RNA degli organismi viventi.
Un’altra conseguenza dei raggi UV-B sulla salute umana sono i danni irreversibili sulla retina dell’occhio fino alla cecità.
Attualmente il buco dell’ozono è ancora uno dei principali problemi ambientali sulla Terra. L’uomo ha già preso alcune decisioni per affrontarlo, tramite accordi internazionali firmati da tutti i paesi del mondo. Uno degli accordi più importanti è il Protocollo di Montreal, firmato nel 1987 e in vigore dal 1989, che prevede la riduzione della produzione e l’uso di quelle sostanze che minacciano lo strato di ozono.
Tuttavia, gli effetti di lungo periodo sono ancora incerti.
A cura di TessaC
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