Solo e pensoso i più deserti campi
vo mesurando a passi tardi e lenti,
e gli occhi porto per fuggire intenti
ove vestigio uman la rena stampi.
Altro schermo non trovo che mi scampi
dal manifesto accorger de le genti,
perchè negli atti d’allegrezza spenti
di fuor si legge com’io dentro avampi:
si ch’io mi credo omai che monti e piagge
e fiumi e selve sappian di che tempre
sia la mia vita, ch’è celata altrui.
Ma pur si aspre vie né si selvagge
cercar non so ch’amor non venga sempre
ragionando con meco et io con lui.
A cura di Nora
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