Visite e Gite

La visita al Diergaarde Blijdorp di Rotterdam

12 Mag 2017

Lo zoo di Rotterdam, in Olanda, è uno degli zoo più vecchi dei Paesi Bassi e nel 2007 ha festeggiato i 150 anni. Io ci sono stato a Pasqua, quando sono stato a trovare i miei parenti, e ho visitato lo zoo assieme ai miei genitori e alle mie cugine.Gli animali erano divisi per continenti: gli animali dell’Europa, dell’Asia, dell’Australia, del Nord e Sud America, dell’Oceania. C’erano i canguri piccolini, c’erano i leoni, poi c’erano le tigri, i fenicotteri, gli ippopotami, i rinoceronti, gli elefanti, gli orsi polari, gli squali, le tartarughe giganti, le foche, i pinguini, le farfalle, i piraña i coccodrilli, i tapiri, i bisonti, le giraffe, le iene. Abbiamo anche sentito ruggire i leoni e visto i lupi. E poi molti pesci, tipo il pesce pagliaccio, pesci spada, razze, squali bianchi, squalo martello, squalo tigre, e poi meduse, stelle marine.
C’era infatti un immenso acquario con un tunnel dove camminando dentro si vedevano tutti gli animali marini intorno a te (squali, tartarughe giganti, salmoni, tonni e poi un grandissimo pesce finissimo con gli occhi su un lato della faccia). E poi c’era un posto dove c’erano dei microscopi con cui si potevano vedere il plancton e tutte le fasi della sua formazione, il plancton poi veniva messo attraverso dei tubi nelle vasche dell’acquario.

In una parte dello zoo c’era una cupola grossa, all’interno della quale c’era un clima molto caldo, e contenevano molti coccodrilli, i piraña e le farfalle. Sempre in questa zona c’erano delle vetrine dove si poteva vedere come sbocciavano le farfalle, potevi vedere la vedova nera e una rana tutta celeste con la testa arancione e i puntini neri, si tratta della rana più velenosa in assoluto.
In un’altra zona ancora c’erano delle grosse reti dove tu potevi entrare dentro e c’erano alcuni uccelli: gli avvoltoi, le aquile, e poi pappagalli, tucani, e poi degli uccellini tutti rossi (quasi una versione fenicottero piccolino). Dentro questa rete c’era una piccola casetta, dove dentro c’erano questi piccoli criceti o porcellini d’India e c’erano alcuni che erano chiari e marroni, mentre nell’altro lato della casetta erano tutti neri.

Poi c’era un’immensa grotta dove tanto tempo fa ci stavano i gufi e i pipistrelli (però al tempo della mia visita era chiusa momentaneamente). Poi se salivi in cima a questa grotta dei pipistrelli c’era un ponte come nei film d’avventura, tutto un po’ traballante e se andavi dall’altra parte si potevano vedere alcuni animali dello zoo dall’alto.
Poi c’era una zona tutta cinese e si chiamava il Giardino cinese, ed era come stare in Cina: c’erano dei piccoli tempietti, fontane d’acqua, dei laghetti, delle sculture di draghi e Buddha. Accanto alla zona della Cina c’erano le tigri e poi c’era un laghetto pienissimo di pellicani e gabbiani.

Poi c’era anche una zona con dei buchi nel terreno da cui uscivano le marmotte, che potevano circolare libere. C’era anche un tunnel per bambini dove si entrava dentro e si sbucava dentro il terreno con le marmotte e sembrava come se fossi anche tu una marmotta. C’era un cartello, che ora però è stato tolto, che diceva “Attenzione, questi animali sono pericolosi!”
Poi c’erano alcuni posti dove fermarti a mangiare. Noi abbiamo mangiato in un ristorante, io ho preso uno Chochomel che è una bevanda un po’ tipo Nesquik e le alette di pollo con il ketchup.
In alcuni punti c’erano dei parchi giochi per bambini.

Poi c’era uno spettacolo con una persona che chiamava gli uccelli che arrivavano sul braccio delle persone sedute fra il pubblico, io quest’anno non l’ho visto però avevo già visto lo spettacolo l’anno scorso.
C’era anche un piccolo ospedale per gli animali dove potevi entrare e vedere la roba che viene usata per curare gli animali.
Tanti anni fa in questo zoo ci stava una torre altissima da cui si poteva vedere l’intero zoo, ma poi, non so per quale motivo, è stata distrutta.

Poi un paio di anni fa (nel 2007) è successo un evento particolare. Nella gabbia dei gorilla c’era questo recinto che era sia all’aperto sia all’interno e all’esterno c’era il fosso per non far venire i gorilla fra i visitatori. Tutti i giorni veniva una signora che faceva dei versi al gorilla, che si chiamava Bokito, ma è risaputo che in realtà non bisogna mai guardare un gorilla o fargli versi perché per un gorilla è come dirgli che “Ti amo!”. Un giorno la signora andò dal gorilla e gli fece dei versi, allora il gorilla prese la rincorsa, fece un “mega” salto e sorpassò il recinto e, mentre tutti erano spaventati, corse incontro alla signora che poi finì all’ospedale con molti punti. Il gorilla continuò a correre libero per lo zoo e i visitatori si rifugiarono nei ristoranti. Alla fine il personale dello zoo riuscì a prendere il gorilla e ad addormentarlo e riportarlo nel recinto, che venne ricostruirono più alto.

A cura di Mattias Kwakkelstein


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