Il nostro corpo può essere considerato come un’insieme di leve aventi come fulcro le articolazioni, come potenza i muscoli collegati alle ossa, e come resistenza una certa forza che può essere ridotta o moltiplicata.Nel nostro organismo, per compiere alcuni movimenti sfruttiamo il principio delle leve, che possono essere di primo, di secondo o di terzo genere. È possibile comprenderne meglio il funzionamento vedendone alcuni esempi tra i più banali, più da vicino.
CRANIO:
Quando pieghiamo in avanti o all’indietro il nostro cranio, facciamo leva sulla nostra colonna vertebrale, utilizzandone una di primo genere, che in questo caso è svantaggiosa perché il braccio della potenza, cioè la distanza tra i muscoli del collo (potenza) e la prima vertebra (fulcro), è minore del braccio della resistenza, cioè la distanza dal cranio (resistenza) e il fulcro.
GAMBA:
Quando camminiamo o ci alziamo, facciamo leva sulla punta dei piedi, che fa da fulcro; in questo caso la leva è di secondo genere, cioè vantaggiosa, perché il braccio della potenza è maggiore di quello della resistenza. Il muscolo del polpaccio rappresenta la potenza mentre la forza resistente è rappresentata dal peso del nostro corpo sulla pianta del piede.
BRACCIO:
Quando flettiamo il braccio per sollevare un oggetto, facciamo leva sul gomito, che funziona da fulcro. La potenza è rappresentata dalla forza del muscolo del braccio, mentre la resistenza dall’ oggetto sollevato con la mano. In questo caso parliamo di una leva di terzo genere, quindi svantaggiosa perché il braccio della resistenza è maggiore di quello
della potenza.
Da questo momento anche voi siete consapevoli del fatto che abbiamo delle leve, oltre che intorno a noi e negli ambienti frequentati, dentro il nostro corpo!
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