scienze

GIOVE, IL PIANETA GIGANTE!

27 Gen 2017

Giove è il quinto pianeta in ordine di distanza dal Sole, è gassoso ed è circondato da anelli, satelliti e da una famiglia di comete.
Studiando questo pianeta, ho scoperto che Giove è veramente enorme! E’ il più grande del sistema solare.Giove, la sua massa è addirittura il doppio di quella di tutti i pianeti sommati insieme! E’ talmente grande che potrebbe contenere la Terra al suo interno 1.300 volte. Un vero gigante!

Ecco una foto che mostra tutti i pianeti del sistema solare in scala, dove si può vedere quanto Giove è più grande di tutti gli altri:

Il suo diametro è di 142.984 km, quasi la metà della distanza tra la terra e la luna!

Giove orbita intorno al Sole per quasi 12 anni ma ha una rotazione su se stesso molto veloce, infatti una giornata su Giove è inferiore a 10 ore, mentre quella della terra è di 24 ore.
Questa veloce rotazione su se stesso fa sì che su Giove si formino bande di diverso colore, che sono chiamate “zone” e “fasce”: le “zone” sono quelle di colore più chiaro e sono quelle dove i gas di Giove salgono, mentre le “fasce” sono quelle di colore più scuro, dove i gas di Giove scendono. Queste fasce e zone con il tempo cambiano! In questa foto per esempio si vede che Giove tra il 4 agosto 2009 e l’8 maggio 2010 ha perso una fascia, non è incredibile?

I gas di Giove sono spinti da venti molto forti (fino a 650 km orari!!), quindi può succedere che tra zone e fasce si crei un attrito: questo attrito forma dei vortici, che si possono vedere bene sul pianeta perché hanno una forma ovale.
Il vortice più famoso è chiamato “la Grande Macchia Rossa” e si conosce da più di 300 anni. E’ particolare perché è veramente molto grande (potrebbe contenere tutto il nostro pianeta) ed è di colore rossastro, come si vede in questa foto:

Anche Giove, come la terra, ha un forte campo magnetico; è più forte di quello della terra di 14 volte! ma i poli sono invertiti rispetto a quello terrestre, per cui le nostre bussole su Giove indicherebbero il sud e non il nord.

La sua atmosfera è composta soprattutto da idrogeno ed elio ed in certi punti anche da ammoniaca.

Giove è un pianeta gassoso, come ho detto all’inizio, quindi non ha una crosta solida come la terra o altri pianeti. Però il gas, più che ci si avvicina all’interno del pianeta, diventa sempre più denso fino a diventare liquido e poi addirittura l’idrogeno si trasforma in idrogeno metallico, ed è proprio questo che forma il campo magnetico di Giove. Andando ancora più all’interno di Giove, si trova un nucleo formato da rocce e metalli.

Galileo Galilei osservò molto il pianeta Giove, è proprio lui che scoprì le 4 “lune “ di Giove, cioè i suoi 4 satelliti ruotano intorno al pianeta, così come la Luna fa con la Terra.

Sono stati chiamati Io, Europa, Ganimede e Callisto. In onore del loro scopritore sono detti “satelliti galileiani”, ma prendono anche il nome di “satelliti medicei” perché Galilei li dedicò a Cosimo II de’ Medici, granduca di Toscana. Io, Europa, Ganimede e Callisto hanno caratteristiche tra loro molto diverse. Su Io, per esempio, gli astronomi hanno evidenziato l’esistenza di montagne alte decine di chilometri e di potenti vulcani attivi che lanciano nello spazio ingenti quantità di zolfo. Europa è invece ricoperto di ghiacci e non è escluso che sotto tutto quello strato ghiacciato si nasconda acqua allo stato liquido e forse qualche forma di vita.

Giove è molto studiato anche dagli scienziati di oggi e ci sono state varie missioni spaziali.

La prima è stata negli anni ’70, quando la NASA (cioè “National Aeronautics and Space Administration” che è l’agenzia governativa degli Stati Uniti d’America che si occupa di missioni e ricerche spaziali) ha inviato le sonde Pioneer 10 e Pioneer 11 intorno a Giove e Saturno. Le sonde riuscirono a passare attraverso gli anelli di saturno ma purtroppo non riuscirono a passare il campo magnetico di Giove, dove furono praticamente bruciate.

Successivamente furono inviate altre sonde spaziali per studiare il pianeta, si chiamavano Voyager 1 e 2. Questa missione fu un successo perché si scoprì che attorno a Giove c’era un piccolo anello di polvere e 3 nuovi satelliti. Le “lune” di Giove, non erano solo 4 come aveva scoperto Galileo Galilei, ma 7!

La missione più importante fu negli anni ’90 con la Sonda Galileo , che venne inviata su Giove per esplorare i suoi satelliti.

Questa sonda inviò immagini dettagliate dei quattro satelliti di Giove più grandi: Io, Europa, Ganimede e Callisto. Inoltre una sonda riuscì a entrare nell’atmosfera di Giove!

Purtroppo il forte campo magnetico di Giove rende difficile alle sonde avvicinarsi al pianeta. Per questo Giove è sempre stato studiato attraverso il telescopio (per fortuna è molto luminoso e, anche se è molto lontano dalla terra, ben 588 milioni di km, si può osservare bene!).

Ma la Nasa non si è arresa e nel 2011 ha inviato una nuova sonda su Giove, chiamata Giunone, che ha raggiunto l’atmosfera di Giove il 5 luglio 2016: mai nessuna sonda era arrivata così vicina! Ecco una foto di Giunone , o di Juno come la chiamano alla Nasa:

Sono molto orgoglioso perché alcuni degli strumenti a bordo della sonda siano stati costruiti da noi italiani. Lo spettometro che catturerà le foto delle aurore polari su Giove e studierà gli strati superiori dell’atmosfera, è stato progettato e realizzato proprio qui vicino a noi, a Campi Bisenzio a Firenze dalla Società Leonardo Finmeccanica!! Sempre questa azienda ha creato anche il sensore che permetterà alla sonda di mantenere la rotta nell’orbita di Giove!

Un’ultima curiosità: ho letto che a bordo della sonda Giunone non ci sono solo strumenti scientifici; ci sono anche una targa con il ritratto e la firma di Galileo Galilei e il testo scritto da Galilei dove descrive la scoperta delle lune di Giove, un vero omaggio al grande fisico italiano! Ecco una foto della targa:

Ma ci sono anche tre minuscole statuine che raffigurano Galilei e le antiche divinità Giove e Giunone, realizzate dalla Lego in collaborazione con la Nasa per stimolare nei ragazzi l’interesse per i temi scientifici.

Devo dire che con me… Ci sono riusciti!

A cura di Raul Bruscoli


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