Storia

LA FAMIGLIA RITROVATA

31 Mag 2016

Nel 79 d.c. la Florentia romana era una città molto popolata. C’erano molte classi sociali, c’erano contadini, ricchi signori e mercanti. Il territorio dentro le mura era un ritrovo di tante persone, tutti si conoscevano e i contadini si aiutavano con il raccolto. La famiglia del console aveva uno schiavo che si chiamava Angius. Angius era molto buono, aiutava tutti e gli volevano bene.


Un giorno la ricca signora,moglie del console , gli ordinò di andare al mercato per comprare delle stoffe pregiate, Angius obbedì e andò. Arrivato al mercato, Angius andò subito a comprare quello che gli avevano ordinato, ma arrivato al banco delle stoffe si accorse che il mercante aveva uno strano ciondolo al collo, era una pietra di colore rosso. Angius rimase molto colpito da quel ciondolo perché anche lui ne aveva uno identico. La mattina dopo il piccolo schiavo tornò al mercato per ritrovare quel mercante, ma non c’era. Angius passava di lì tutti i giorni, ma di quel mercante nessuno sapeva nulla. Tutti i giorni tornava a casa triste perché voleva fare tante domande su quel ciondolo perché ce lo aveva anche lui identico, ma soprattutto su chi glielo aveva dato. Il ciondolo era diventato una cosa molto importante per lui perché quello stesso ciondolo ad Angius glielo aveva dato la sua mamma prima di morire dicendogli che anche suo fratello ne aveva uno uguale. Angius cominciò così la ricerca di quel ragazzo, chiedeva a tutti, contadini, altri mercanti che lavoravano in quello stesso mercato, e finalmente un giorno la guardia del mercato gli disse che quel mercante di stoffe veniva da fuori le mura di Florentia, abitava in un paesino sulle colline. Angius felice della novità partì con il calesse che il console gli aveva prestato. Il viaggio era lungo, ma lui era solo felice di ritrovare quel fratello che non aveva mai conosciuto. Incontrò tanti pericoli, ma dopo settimane di viaggio arrivò a Fiesole , la cittadina dove abitava suo fratello. Arrivato nella piazza di Fiesole vide un ultimo banco quasi chiuso, ma con ancora sopra al tavolo qualche pezzo di stoffa. Angius senza dire una parola indossò il suo ciondolo e si avvicinò, il mercante si girò e subito si accorse del ciondolo che lo schiavo aveva al collo. L’emozione era tanta, nessuno dei due parlò, ma si strinsero in un abbraccio commovente.
Erano felici perché si erano ritrovati senza sapere l’uno dell’altro. Angius, che venne generosamente liberato dal suo padrone, così si trasferì nel paese di suo fratello e insieme giravano i mercati delle città , dei paesi e dei rioni. Avevano ritrovato la felicità di avere una famiglia e la schiavitù per Angius rimase un ricordo lontano.

TOMMASO

angius


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