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LA CAPRA – ORIGINI E STORIA

22 Apr 2016

La capra e la pecora sono stati fra i primi animali ad essere addomesticati dall’uomo: reperti paleontologici ritrovati nelle zone comprese fra Iran, Siria e Palestina hanno permesso di datare una prima domesticazione della capra già 10.000 anni fa, in pieno Mesolitico e quindi durante l’età della pietra.

La domesticazione della capra si ebbe durante il passaggio antropologico dei gruppi societari nomadi a stanziali dediti alla coltivazione dei canti e di e alla pastorizia.
Discendente diretta delle capre selvatiche originari della zona del Caucaso e della e dell’Asia Minore la capra si poneva come uno degli animali fondamentali dell’allevamento in quanto capace di nutrirsi anche su foraggeri poveri, ottima produttrice di carni pelli e latte (molto più delle pecore). Sicuramente è molto particolare è il fatto che la capra subendo il passaggio da animale selvatico e domestico muta ritrovi condizioni morfologiche subendo un vero e proprio cambiamento delle ossa degli arti e della testa cosa che si evince soprattutto negli esemplari di sesso maschile.
Intorno al VII millennio AC, a seguito di nuove migrazioni umane la capra viene condotta fino a ai confini con l’oceano Pacifico e Indiano anche se numerosi ritrovamenti appurano la presenza di questo animale anche ad ovest nei pressi delle coste che si affacciano sull’oceano Atlantico e nel continente Africano. Sempre nello stesso periodo la capra fa il suo ingresso anche in Grecia dalla quale verrà poi esportata anche nel resto d’Europa e così anche in Italia.
Ad oggi la capra è un animale diffuso in tutto il mondo grazie soprattutto alla sua capacità di adeguarsi a zone impervie e ostili ed anzi si può affermare che questo animale sia in grado di gestire l’ambiente selvatico e adattarlo all’uomo diventando un avere propria fonte di economia.
Nonostante ciò soprattutto in Italia l’allevamento caprino ha subito notevoli discrepanze e discontinuità nel corso degli anni fino a giungere ad una rivalutazione solo negli ultimi anni.

Lotta fra capre in alta montagnaDISTRIBUZIONE E HABITAT
Quasi tutte le specie ascritte al genere sono allopatriche; gli unici casi di sovrapposizione degli areali sono quelli dell’egagro e della capra del Caucaso orientale e quelli del Markor e dello stambecco siberiano; tuttavia tale sovrapposizione prescinde grandemente dalla comparsa di ibridi o forme intermedie che sono però possibili, come dimostrato dagli accoppiamenti in cattività che hanno dato vita a ibridi fertili.

ALIMENTAZIONE
Si tratta di un animale con notevoli capacità di adattamento a regimi alimentari molto di più diversificati grazie ad un’elevata capacità di selezionare degli alimenti ed anche di parti della stessa pianta, ad una notevole capacità di utilizzazione di foraggi molto fibrosi, ad una notevole potenzialità di immagazzinamento delle riserve e successiva mobilitazione.
Grazie a queste caratteristiche la capra è in grado di adattarsi a condizioni che risulterebbero proibitive per altri animali considerati “più nobili ” quali bovini e ovini.
Grazie alla loro frugalità ed ad adattabilita a qualsiasi tipo di cibo, sono piuttosto comuni in molti paesi del terzo mondo.
Lo stomaco di una capra adulta è diviso in quattro parti quello dei capretti e invece praticamente uguale allo stomaco degli animali manogastrici.
La nascita infatti il rumine è poco sviluppato e cresce in dimensioni e capacità di assunzione di nutrienti man mano che il piccolo comincia ad assumere alimenti solidi.

CARATTERISTICHE FISICHE E COMPORTAMENTO
La capra nonostante i falsi miti è un animale molto intelligente e curioso capace di nutrirsi davvero con foraggio scarso e di sopravvivere anche in ambienti ostili rendendo anche meglio a livello di mungitura rispetto ai bovini.
Foto di un gruppo di capre girgentane con le loro buffe cornaDel tutto simile alla pecora con la quale divide la stessa famiglia e sottofamiglia la capra si nutre prevalentemente di rami di arbusti e di germogli, ragione per cui nei secoli ha portato a preferire le pecore come animali da allevamento in quanto una capra lasciata in campi coltivati può diventare un vero e proprio pericolo per la raccolta.
Da un altro punto di vista invece la capra brucando anche la flora arbustiva riesce ad essere un animale fondamentale per l’uomo che tuttavia ha realtà ostili e svantaggiate come monti ad alta quota :infatti il brucare l’erba evita la formazione di uno strato di vegetali secchi sulla quale la neve potrebbe scivolare e condurre a slavine.
Inoltre la capra rappresenta anche una notevole ricorsa economica proprio per le società montane e collinari non sempre avvantaggiati dalle condizioni naturali in quanto questo animale è capace di risalire con esilità anche lungo pascoli impervi.
Anche la capra al pari della pecora è un girante e quindi presenta un apparato digerente alquanto complesso contraddistinto a tre diversi stomaci ghiandolari,rumine ,reticolo e omaso e da uno stomaco ghiandolare l’albomaso.
Anche la vista è una delle caratteristiche particolari della capra in quanto la posizione degli occhi sui lati della testa consente una visione periferica orizzontale condizione dell’adattamento di questo animale agli ambienti rocciosi impervi.

A cura di Olimpia Lega


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