L’inquinamento idrico rende spesso inutilizzabile grandi serbatoi di acqua.
Il primo problema riguarda gli scarichi urbani.Le fogne cittadine scaricano nei fiumi, nei laghi, nei mari le acque inquinate da batteri e virus, che diventano fonte di malattie infettive come il tifo, il colera, l’epatite virale e la salmonellosi.
Anche i detersivi sintetici non biodegradabili, riempiendo di schiuma le acque, ne ostacolano l’ossigenazione.
I detersivi invece che contengono fosfati causano l’eutrofizzazione.
Le industrie utilizzano grandi quantità di acqua che poi riscaricano nei fiumi, nei laghi o nel mare, senza averla prima depurata.
Alcune industrie causano inquinamento termico, scaricando acque pulite, ma calde perché usate nei processi di raffreddamento degli impianti.
L’alta temperatura fa morire molti esseri viventi acquatici.
L’inquinamento da petrolio è in continuo aumento.
E’ dovuto al lavaggio delle petroliere che spesso si svolge in mare aperto invece che nei bacini predisposti dalla legge. Altre cause sono le avarie, i naufragi, e le trivellazioni del fondo marino.
I residui grassi del petrolio formano una pellicola oleosa che galleggia sulla superficie del mare.
Ciò causa la morte degli organismi che lo popolano.
In agricoltura vengono usati fertilizzanti, insetticidi e diserbanti.
Sono sostanze tossiche e cancerogene che si depositano sul terreno e che la pioggia porta nei corsi d’acqua.
Va ricordato anche l’inquinamento prodotto dalle centrali nucleari.
Per raffreddare i reattori si utilizza una grande quantità di acqua che poi viene restituita a fiumi, laghi e mari più calda di 20 gradi centigradi.
Le scorie radioattive sono racchiuse in contenitori e affondate negli oceani.
Se queste scorie venissero a contatto con le acque le conseguenze sarebbero disastrose e terribili.
a cura di Federica e Allegra
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