Dopo aver letto questo libro, posso senza dubbio dire che è molto piacevole: gli episodi raccontati sono molto coinvolgenti e sembra di vivere le avventure insieme al protagonista. Consiglio questo libro a tutti, anche a chi non ama leggere come me; io non pensavo che questo libro mi sarebbe piaciuto così tanto perchè di solito i libri a me non piacciono. Questo libro ti fa riflettere sulle persone che ci sono oggi e che vivono solo per i soldi, in particolare quelli ricavati dalla droga.
AUTRICE: Pina Varriale.
PROTAGONISTA: Antonio, ragazzo di 13 anni.
AMBIENTE: Sanità e Scampia (quartieri di Napoli).
PERSONAGGI PRINCIPALI: Bruno, Letizia, gli amici di Antonio, Michele l’inglese, Arturo.
Antonio è un ragazzo di 13 anni, orfano di padre, la cui famiglia è composta dalla sorella Letizia, che aspetta un bambino, due fratelli gemelli e la mamma.
Durante il matrimonio di Letizia Antonio riceve da sua madre la brutta notizia che è costretto ad andare a vivere con la sorella e suo marito Bruno; altrimenti sarebbe stato portato altrove dagli assistenti sociali, come era già successo ai suoi fratelli gemelli.
Antonio inizia così una nuova vita nel difficile quartiere di Scampia, sempre a Napoli ma abbastanza distante da Sanità, dove Antonio è nato e cresciuto.
A Scampia Antonio inizia ad andare nella nuova scuola, ma non per studiare ed imparare, bensì per lavorare e guadagnare. Suo cognato Bruno, infatti, è un importante collaboratore di un boss, chiamato Michele l’inglese, e costringe Antonio a vendere stecche di hashish ai ragazzi delle medie. Intanto si ambienta e si fa degli amici: Genni, Filippo, Pietro e Salvo, con i quali trascorre quel poco di tempo libero che ha a disposizione. La sua vita procede in modo monotono: va a scuola, vende le stecche di hashish, porta i soldi a Bruno. Quando non riesce a portare soldi a casa, il cognato lo picchia senza alcuna pietà davanti agli occhi di sua sorella. Infatti un giorno Antonio finisce in ospedale perchè suo cognato gli ha dato delle botte così forti che non riesce neanche a muoversi.
Intanto tutti gli amici di Antonio, escluso Genni, cominciano ad andare al “Rifugio”, un posto dove lavorano la ceramica con un maestro di nome Arturo. Ma un brutto giorno a Genni succede un incidente e purtroppo muore. Dopo quel tragico episodio nella vita di Antonio manca qualcosa…
Antonio comincia così a trascorrere sempre più tempo al “Rifugio” trascurando il suo “lavoro”; allora suo cognato e gli altri danno fuoco al “Rifugio” e picchiano Arturo, costringendolo a scappare a Milano. Antonio è tornato al “Rifugio” quand’ecco che vede Arturo e rimane a bocca aperta: dunque il maestro alla fine non era scappato! Da quel momento Antonio decide di tornare a vivere da sua madre.
A cura di Ilenia Poggi
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