Natura e Ambiente

Il baco da seta

26 Mar 2012

Furono i Cinesi nel III millennio a.C. ad iniziarne l’allevamento.

In Cina nascono infatti i gelsi bianchi su cui le farfalle depongono le loro uova e fin lì arrivò Marco Polo percorrendo la strada verso Oriente poi passata alla storia come “via della seta”.

Portare i bruchi fuori dal territorio cinese era infatti severamente proibito e chi lo faceva era punito con la morte: secondo la leggenda i bruchi furono portati via di nascosto dentro canne di bambù da alcuni monaci.

Bruco di una farfalla notturna,

il bombice del gelso (Bombyx mori) è allevato da millenni perché fornisce la seta. La femmina, dal corpo tozzo e peloso e incapace di volare, depone fino a 500 uova,

da cui si sviluppa il bruco (detto anche “filugello”), che si nutre con straordinaria voracità di foglie di gelso.
Giunta l’ora di diventare crisalide, il bruco costruisce il bozzolo con una specie di saliva che emette dalla bocca e che a contatto con l’aria diventa solida, formando un sottilissimo filo di seta lungo anche 1500 metri!

Con questo filo i piccoli bachi si avvolgono completamente, formando un bozzolo ovale dove restano per un paio di settimane; poi si trasformano in falene ed escono dal bozzolo spezzandolo.
Negli allevamenti, detti bachicolture, i bozzoli vengono trattati con il calore per uccidere le crisalidi, in modo che il filo di seta possa venire recuperato integro.
Il bozzolo viene scaldato in acqua bollente, ripulito e filato in tante fibre che poi vengono intrecciate tra loro per rendere il filo più resistente. I fili vengono infine tessuti e si ottiene la seta: naturalmente la seta grezza è bianca, ma si può colorare secondo i gusti e le necessità.

A cura di Margherita e Giulia

Il ciclo del baco da seta


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